video » Parco della Costa teatina, ambientalisti soddisfatti dopo i ritardi

trabocchiL’accordo c’è. Ora spetta ai Comuni e alla Regione lavorare insieme. Lo ha ribadito, ieri, il Ministro dell’Ambiente Orlando che a Chieti ha incontrato il Prefetto, i sindaci della Costa, l’assessore Febbo e il sottosegretario Legnini. Il prossimo passo da compiere è la ratifica della perimetrazione del Parco già individuata dalla Regione Abruzzo che dovrà andare al vaglio del Ministero. Poi la firma del Ministro e del Presidente della Repubblica per sancire l'”habemus” Parco. Il Parco nazionale della Costa teatina potrà contare su un’area di 9.000 ettari circa, da San Salvo a Ortona. Naturalmente la linea di demarcazione non è uniforme ma il tracciato ferroviario costituirà una sorta di continuità. Nell’area protetta saranno inseriti le riserve esistenti, i corsi d’acqua, i siti di interesse comunitario, i valloni già sottoposti a regime di vincolo. Soddisfatta la Costituente del Parco ed il suo portavoce Lino Salvatorelli, il quale parla, però, anche di rammarico per aver perso così tanto tempo, ben 13 anni. Entro la fine dell’anno il Parco potrà finalmente diventare realtà e costituire una risorsa, non un limite. Il Ministro ha invitato tutte le parti coinvolte a ragionare assieme attorno a un Parco che abbia il pieno consenso da tutte le amministrazioni, anche da quelle più scettiche. E l’apertura che si è registrata ieri, secondo Orlando, lascia ben sperare. ”Mi pare – ha concluso il Ministro – che in questo senso molti degli elementi anche di perplessità possano rientrare e ci possa essere anche una concordia complessiva degli enti coinvolti per andare nella direzione della piena attuazione di ciò che indicava la legge 13 anni fa”. Quanto alla questione delle trivelle, il Ministro ha poi richiesto all’Ispra ulteriori informazioni su ricerca e coltivazione degli idrocarburi che, dicono a gran voce i promotori del Parco, sono incompatibili con un’area protetta.


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