Ortona: mons. Cipollone e Paolucci si chiariscono sul punto nascite

forestale ortona

Bernabeo“Attenzione a non creare gli esodati degli ospedali: prima di procedere a fare a quello che si ha in mente, bisogna fare molta attenzione a che tutte le persone, in particolare donne e bambini, siano protette in questo passaggio”. Lo ha detto l’arcivescovo di Lanciano – Ortona, monsignor Emidio Cipollone, a margine di un incontro informale avuto a Lanciano con l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci. Ieri il presule frentano aveva scritto una lettera intervenendo sulla questione del paventato taglio del punto nascita dell’ospedale di Ortona in cui chiedeva alla politica regionale di “far sentire alta la propria voce per difendere ciò che davvero serve al territorio e a chi lo abita, senza cedere a logiche di potere e di economia staccate dalla realtà. Un pastore deve avere l’odore delle pecore, come dice papa Francesco: sentendo le esigenze che abitavano le menti e i cuori dei cittadini di Ortona ho ritenuto opportuno scrivere quella lettera per aiutare a prendere coscienza di cosa le persone desiderano e quali sono i loro bisogni. L’assessore ha cercato di farmi comprendere come alla fine della ristrutturazione le cose saranno migliori, e non peggiori, per i cittadini. Martedì abbiamo un appuntamento per approfondire la questione più compiutamente. L’ospedale di Ortona ha tutti i parametri (51 su 54 se non sbaglio) per rimanere aperto, raggiunge quasi sempre i 500 parti l’anno che è il limite posto per il punto nascita, ha il collaudo sismico, ha un bacino di utenza molto ampio: è su questi punti che è necessaria una maggiore attenzione dalla nostra politica regionale per farsi sentire a livello nazionale” – ha commentato l’arcivescovo. Questa, invece, la versione dell’assessore Paolucci: “Ho spiegato che la nostra volontà non è tagliare ma investire più risorse e, nel momento in cui si realizza un percorso nascita più sicuro in Abruzzo, specializzare gli altri presidi, compreso quello i Ortona. L’ospedale Bernabeo conoscerà un fortissimo investimento, già in itinere, non solo di ristrutturazione di alcuni blocchi, ma nel collegamento dei reparti di Senologia e Ginecologia oncologica, facendone un punto di riferimento per tutto il centro sud. Si tratta di un elevato doppio reparto di eccellenza universitaria che potrà fornire alta intensità di cura alla comunità abruzzese e alla restante parte del Paese: credo che questo sia il segno di una sanità che cambia. Guardare all’indietro o restare conservatori significa continuare ad avere un sistema regionale che non si ammoderna e che mai potrà raggiungere sistemi migliori di regioni come la Toscana”.

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