Paleovite d’Abruzzo, messe a dimora una ventina di piante

PaleoviteUna ventina di talee di vite selvatica, riprodotte dal centro per la Conservazione del Germoplasma del Parco Nazionale della Majella, sono state messe a dimora nelle riserve naturali della Lecceta di Torino di Sangro e del Bosco di Don Venanzio a Pollutri, le due Riserve Naturali che completano il quadro dei partner del progetto “Paleovite d’Abruzzo”, ideato dalla Cantina Frentana. Lo scopo è salvaguardare dall’estinzione e studiare la progenitrice della vite coltivata, che in Abruzzo sopravvive solo in pochi individui, scoperti dal naturalista Aurelio Manzi nella Lecceta di Torino di Sangro. Un terzo centro di ripopolamento, in questo caso a fini di coltivazione e di studio biologico e genetico, si trova in un vigneto di proprietà della Cantina Frentana, la cui strategia è sempre più orientata alla sostenibilità e alla difesa della biodiversità, con la progressiva conversione dei vigneti verso il biologico e l’utilizzo di energie rinnovabili. 

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