Parco Gran Sasso-Laga, ucciso cane del gestore dei chiusini

cinghiale gabbieAtto intimidatorio a Castelli, dove è stato ucciso il cane di uno dei gestori dei chiusini di cattura adibiti al contenimento dei cinghiali. I chiusini sono utilizzati dal Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga in collaborazione con gli agricoltori locali, allo scopo di limitare la popolazione di questi animali. Il cane trovato morto nella frazione di Villa Rossi era un Border collie, di proprietà dell’agricoltore. Nelle scorse settimane c’erano stati atti di sabotaggio al chiusino. La carcassa dell’animale è stata trasferita all’Istituto Zooprofilattico “G. Caporale” di Teramo che sta effettuando la necroscopia per determinare la causa di morte. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei Carabinieri e del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco del Corpo Forestale dello Stato. «Si tratta di un atto di inaudita violenza e gravità – riflette Silvia De Paulis, facente funzioni di direttore dell’Ente – che colpisce ed amareggia quanti, con il Parco, sono impegnati nella realizzazione del Piano per il contenimento del cinghiale. Un programma approvato dall’ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente che, a Castelli come in altre località dell’area protetta, vede l’Ente impegnato su più fronti, garantendo il legittimo risarcimento del danno agli agricoltori, distribuendo misure di prevenzione e, soprattutto, cercando di trasformare il problema del soprannumero in una risorsa economica aggiuntiva per gli imprenditori agricoli che si trovano ad operare nelle aree più critiche e a subire il maggior danno». Colpito dalla vicenda, il presidente dell’Ente Parco, Arturo Diaconale, ha dichiarato: «Ogni gesto di violenza e di intimidazione va fermamente condannato. L’Ente è tuttavia consapevole che tali gesti sono segnali relativi ad un problema avvertito con gravità in un territorio che deve essere preservato. Il Parco è deciso a continuare a portare avanti una politica di contenimento e a tal proposito ritiene opportuno un incontro con tutti i cittadini per individuare le soluzioni più condivise e mitigare il conflitto per il bene di tutti».

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