Pd Montesilvano, arrivano i probiviri?

AlteroMatteoli

montesilvanoSolo pochi giorni fa il Pd di Montesilvano annunciava di essere al lavoro per comporre “una coalizione di centro sinistra forte e ricca di progettualità”. Il partito invitava tutti, alleati conclamati e alleati in pectore, a convergere sulla candidatura di Antonio Di Berardino, individuato come panacea per i mali derivanti dal brusco stop piovuto sul sindaco Attilio Di Mattia. Di fatto, lo stesso Di Mattia rappresenta un caso piuttosto raro di sindaco accantonato prematuramente e doppiamente, prima dai consiglieri amici e dimissionari, poi dal proprio partito che non lo candida. Il sogno armonizzante incarnato da Di Berardino è durato poco, poi si è auto-infranto salvatore, così oggi siamo punto e a capo. Attilio Di Mattia, che aveva “generosamente consentito che si trovasse la maggiore coesione possibile all’interno del partito”, non sembra più così ben disposto, al punto che, nella domenica della Santa Pasqua, ha messo da parte l’ulivo e ha brandito la penna, per chiedere il commissariamento del Pd cittadino. Intanto, nel silenzio quanto mai opportuno, la dirigenza locale sembra convergere sull’ex vicesindaco di Di Mattia, Lino Ruggero, che però è poco gradito a Sel, mentre Di Mattia accarezza l’idea di correre da solo, o magari proprio con il soccorso rosso di Sel e altre liste civiche. I probiviri nazionali, ammesso che arrivino, riusciranno a raccapezzarsi in questo ginepraio?

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