Lunedi e martedì prossimi ultimo round di incontri a Roma dei coordinatori regionali del PDL con Alfano, mercoledì la fumata bianca sulle liste. E’ questa la tabella di marcia per sciogliere i nodi anche sull’Abruzzo, dopo l’ultima tornata di coordinamenti provinciali che hanno dato un’idea di poco più di un pro-forma. Tutti sgomitano per le poche posizioni “eleggibili”. Certi della pole position a camera o senato (indifferentemente) solo Piccone e Tancredi. Se il criterio territoriale vale qualcosa, Di Stefano dovrebbe avere meno problemi di Paola Pelino (aquilana come Piccone). Capitolo Pescara: calano le quotazioni di Pagano, Sospiri, Masci e Castiglione ed esce il nome nuovo della società civile, il Presidente regionale di Confindustria Mauro Angelucci. Regionale, sottolinea il coordinatore provinciale Lorenzo Sospiri che la ritiene una candidatura autorevole ma non incasellabile su Pescara. E proprio su Pescara (specie se continuasse la lotta tra tanti galli) torna a profilarsi una ipotesi che nessuno ora tiene in considerazione, ma che in passato è sempre tornata a galla: la ricandidatura di Sabatino Aracu, non facile da spostare nel Lazio. Di certo è andata via Nicoletta Verì, a cui il Partito chiederà con le buone o le cattive di mollare la presidenza della Commissione Sanità alla Regione. Sarà la numero due della lista montiana al Senato dietro al Ministro Moavero.

Nell’UDC avvincente fino all’ultimo lo scontro per il seggio alla Camera. “Il Messaggero” della famiglia Caltagirone, dà stamani per certa la scelta di Casini su Giorgio De Matteis. Defilatosi De Laurentiis, la resistenza dell’UDC abruzzese a questa ipotesi è in queste ore affidata al tandem Menna-Di Giuseppantonio, che tentano l’ultimo assalto dopo aver raggiunto un patto tra gentiluomini: uno farebbe il deputato e l’altro il leader alle prossime regionali. Ultima parola a Casini, che potrebbe scontentarli entrambi.

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