Pedopornografia sul web – Arrestato uomo di Chieti

polpostLa Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato un uomo di Chieti poiché ritenuto responsabile di detenzione di materiale pedopornografico. La Sezione Cyber Crime del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara, in esecuzione di un decreto di perquisizione domiciliare a carico di un 46 enne residente a Chieti, ha rinvenuto sulle memorie degli smartphone da lui utilizzati un’ingente quantità di materiale pedopornografico. Si tratta di oltre 2000 immagini e video ritraenti minori abusati o in atteggiamenti pornografici, con numerose vittime di età stimata inferiore ai tre anni. L’analisi dei telefoni nella disponibilità dell’uomo ha permesso agli esperti della Polizia delle Comunicazioni, almeno dai primi risultati, di acquisire elementi che sembrerebbero evidenziare da parte dell’arrestato, pregressi scambi con altri utenti di foto e video ritraenti minori coinvolti in attività sessuali esplicite attraverso alcuni social network. Nell’ambito dell’udienza di convalida dell’arresto l’indagato è stato giudicato per direttissima dinnanzi al Tribunale di Chieti su richiesta del Pubblico Ministero della Procura Distrettuale de l’Aquila. “Purtroppo” -spiega la POLPOST- “la diffusione di internet ed il proliferare di programmi informatici che permettono il c.d. “file Sharing”, ossia lo scambio di file tra utenti connessi tra loro mediante appositi server, e più recentemente dei social network, ha amplificato tra gli altri anche il fenomeno della diffusione di materiale pedopornografico facilitandone evidentemente anche la fruizione on line e la stessa detenzione. Si tratta, per quanto concerne la sola detenzione, di un delitto contro la persona cui l’ordinamento giuridico italiano ha posto particolare attenzione. L’ultimo comma dell’art. 600-quater del codice penale, che punisce chiunque si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni 18, prevede un aumento di pena qualora il materiale detenuto sia di ingente quantità. Nel 2006 il legislatore ha ulteriormente inasprito le pene in materia di contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia anche a mezzo Internet ed ha istituito, presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, il Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia On-line (C.N.C.P.O.). Tale Centro ha compiti di coordinamento per le attività investigative della Specialità nell’ambito del contrasto alla pedopornografia e di raccordo gli con Organi investigativi esteri impegnati nel medesimo settore e, tra le altre cose, attende alla raccolta delle segnalazioni relative ai siti che diffondono materiale concernente l’utilizzo sessuale dei minori provenienti da soggetti pubblici e privati impegnati nella lotta alla pornografia minorile.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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