video » Perdonanza: Il giorno di Celestino, aperta la Porta Santa

Perdonanza3Anche quest’anno la Porta Santa si è aperta al mondo. All’insegna della Pace e del Perdono, la 719esima edizione della Perdonanza Celestiniana de L’Aquila. E’ entrato nel vivo, dunque, il Giubileo aquilano del 28 agosto: il giorno del corteo della Bolla e dell’apertura della Porta Santa di Collemaggio. E’ il primo anno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio chiusa fino alla sua ricostruzione post-sisma, prevista nei prossimi tre anni. La Porta Santa è stata messa in sicurezza proprio per poter “lucrare” l’indulgenza. Ed oggi si è rinnovato il rito della Perdonanza, l’annuale giubileo che si celebra solo a L’Aquila da 719 anni per volere di Celestino V. 
Il Corteo ha “scortato” la Bolla dell’indulgenza celestiniana da Palazzo Margherita, alla basilica di Santa Maria di Collemaggio. 
Nel corteo storico le autorità civili e religiose sono state accompagnate da circa 800 figuranti. L’astuccio con la Bolla di Celestino è stato portato dal sindaco Massimo Cialente. Il Giovin Signore, con in mano un ramo di ulivo con cui, una volta giunto davanti alla Porta Santa della basilica celestiniana, il Cardinale designato dalla Santa Sede, quest’anno Monsignor Domenico Calcagno, ha battuto per tre volte sul portale ed ha ordinato la sua apertura ufficiale. Tra le altre figure, la Dama della Croce, con il cuscino recante la Croce che il Sindaco ha donato a nome della cittadinanza al Cardinale Calcagno. Tantissimi i fedeli arrivati anche quest’anno a L’Aquila. E’ stato lanciato, da qui, un messaggio di Pace alla luce degli eventi in Siria. Un momento, quello della Perdonanza, in cui gli animi si riconciliano. Un momento per guardare avanti, dopo il terremoto, insieme, alla rinascita della città de L’Aquila.

“Che non si aggiungano guerre ad altre guerre”. Viene poprio da L’Aquila e dalla Perdonanza di Celestino V, un messaggio di pace contro gli scenari di intervento militare in Siria. È il sindaco de L’ Aquila, Cialente, custode della Bolla emessa da Papa Celestino V nel 1294, a inoltrare un forte no alla guerra: “Il messaggio celestiniano è un messaggio di pace, specialmente in un momento drammatico come quello in Siria”. 

“L’occasione per approcciare Papa Francesco sarà la santificazione di Karol Wojtyla a San Pietro della Ienca. Dobbiamo puntare forte al turismo religioso senza smarrire il messaggio celestiniano”. Così l’assessore al Turismo del Comune dell’Aquila Lelio De Santis a margine del Corteo della Bolla della Perdonanza Celestiniana, sul tema di una possibile visita L’Aquila e nelle zone terremotate del nuovo Pontefice.

Di seguito, L’Omelia del Cardinale Domenico Calcagno, Presidente Amministrazione Patrimonio della Sede Apostolica:

“Come tutti noi sappiamo, è stato papa Celestino V, nel 1294,  il 29 agosto, a stabilire con la cosiddetta Bolla del Perdono l’annuale elargizione dell’indulgenza plenaria a tutti coloro che, confessati e pentiti dei propri peccati, si fossero recati in pellegrinaggio penitenziale alla Basilica di Collemaggio, nella città de L’Aquila, dai vespri dl 28 agosto al tramonto del 29.

Era il giorno in cui si commemorava il martirio di San Giovanni Battista, la festa della decollazione, ed era anche il giorno dell’inizio solenne del Pontificato di papa Celestino V.

La bolla del perdono è molto chiara sia quanto alle circostanze che hanno suggerito l’istituzione della Perdonanza sia quanto alla finalità della stessa istituzione. Le finalità richiamate sono due:

1. desideriamo che con ancor più venerazione venga onorato San Giovanni Battista con il concorso devoto del popolo di Dio;

2. e tanto più devotamente e fervidamente sarà onorato per il fatto che la supplice richiesta di coloro che cercano Dio sarà esaudita per i meriti di Cristo, della Vergine e dei santi, portando ai pellegrini penitenti i doni spirituali del perdono e della pace.

Erano tempi difficili per le tensioni in ambito civile e anche all’interno della Chiesa, non diversamente da quanto accade oggi.

E l’ispirazione del papa Celestino V, tradotta in concreto nella Bolla del Perdono, dava una risposta di fede e di amore in una prospettiva riproposta – da allora – in forma particolarmente solenne nelle celebrazioni del giubileo.

Vorrei fissare con voi alcune semplici riflessioni al riguardo.

L’evento giubilare è un atto religioso della Chiesa che si rivolge a Dio, affinché per la sua misericordia, che ha in Cristo la più alta espressione, e nella Vergine Maria con tutti i Santi l’esemplarità vissuta in piena rispondenza alla volontà del Padre, voglia concordare i doni spirituali che gioveranno alla vita futura. E’ il dono dell’indulgenza chiesta alla misericordia di Dio per la purificazione delle pene meritate con il peccato. Se la colpa è stata rimessa per il pentimento e la confessione, le conseguenze e le pene dovute per il peccato possono così essere riscattate per una sovrabbondante grazia e misericordia di Dio che anticipa nel tempo presente il dono della pace e della recuperata amicizia soprannaturale che può giungere fino a culmine della pienezza possibile.

Ecco perché nella preghiera iniziale ci siamo rivolti con gioia a Dio, padre di bontà e di misericordia, affinché possiamo accogliere la sua parola di pace e così collaborare al compimento del Suo disegno di amore. Quel compimento in pienezza che è frutto della grazia di Dio e può consentire a tutto il mondo di essere rinnovato in Cristo Signore.

Naturalmente perché la misericordia di Dio possa purificare il cuore nostro e colmarlo di grazia, occorre che noi ascoltiamo la voce del Signore e lo seguiamo come si segue il Buon Pastore che ha dato per noi la sua vita affinché noi vivessimo di lui: sono venuto perché abbiate la vita e la abbiate in abbondanza (cf. Gv. 10,10).

Ascoltare la parola di Dio e seguire Gesù comporta innanzitutto la conversione del cuore. Non si può invocare la misericordia e la giustizia di Dio e vivere come se Lui non ci fosse, facendo il male e provocando sofferenze, come ci ha ricordato il profeta Isaia. Ecco perché san Paolo, scrivendo agli abitanti di Corinto li supplica “lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5, 20). Perché Dio è amore e grazia: l’ingiustizia e la durezza sono dalla nostra parte. Per questo, ancora san Paolo ci esorta a non accogliere invano la grazia di Dio dicendo: “Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza” (2Cr 6, 1-2). Giovanni Battista con la sua testimonianza, fino al martirio, è un esempio di fedeltà alla parola di Dio e per noi intercede oggi, insieme alla Vergine Maria, a san Celestino V e a tutti i Santi affinché il nostro cuore si lasci commuovere e intenerire per il dono dello Spirito che ci configura a Cristo in modo che, resi partecipi della vita del Figlio, anche noi possiamo cantare l’inno di lode e di ringraziamento. 
Tale sia l’Eucarestia che celebriamo annunciando la morte del Signore, proclamando nella vita rinnovata la Sua Risurrezione, nell’attesa gioiosa della Sua ultima venuta.”

“L’annuale celebrazione della Perdonanza costituisce per gli Aquilani e per gli Abruzzesi tutti un patrimonio di portata straordinaria che oltrepassa i confini regionali”. Inizia cosi’ il messaggio del Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi per la Perdonanza Celestiniana. “Un momento di riflessione – ha aggiunto – che pone sotto una luce speciale la figura di Celestino V divenuto nel tempo espressione dell’intera societa’ abruzzese, simbolo di spiritualita’ religiosa e laica. Un elemento di forte identita’ comunitaria in cui ci si sente testimoni di un principio cosi’ profondo come quello del perdono. Il messaggio di Celestino V ci scuote oggi e ci induce a profonde riflessioni. Le sue parole riecheggiano con toni di speranza e di fiducia nel futuro e ci portano al centro della vita cristiana. E’ con questa fiducia nei valori trasmessi dal passato che dobbiamo proiettare lo sguardo verso un domani migliore, senza violenza, discriminazioni e tensioni sociali per costruire un mondo di pace, per noi e per i nostri figli. In questo senso, il ruolo delle Istituzioni sara’ fondamentale. Il messaggio del perdono e’ un messaggio di speranza. Speranza che si esprime nelle aspettative per l’avvenire. Speranza di nuove chance, di nuove opportunita’, di nuovi inizi. E’ proprio di questo sostegno e di questo incoraggiamento che abbiamo bisogno per la ripresa del territorio e per la ricostruzione delle zone terremotate. Una forte spinta per lo sviluppo. Vediamo – ha concluso il Presidente Chiodi – che ogni anno che passa porta con se’ l’attesa di una condizione migliore. Per questo, tutti insieme possiamo e dobbiamo alimentare questa speranza! Per farlo e’ necessario tornare al cuore del messaggio celestiniano, in un momento non facile per L’Aquila, visto che la Perdonanza riesce ad abbracciare insieme valori religiosi e civili unici e intimamente legati alla storia di questa citta’ e dell’intera regione.”

“La Perdonanza Celestiniana a L’Aquila, oltre al suo eccezionale valore storico, ha un significato speciale dall’anno del terremoto e ancora di più oggi perché dal luogo di partenza del corteo, nel centro storico, si vedono diverse gru che testimoniano, finalmente, l’avvio della ricostruzione pesante della città”. Lo ha affermato il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Legnini, che oggi ha partecipato, come rappresentante del governo Letta, alla Perdonanza Celestiniana. “Dopo tante sofferenze e difficoltà, la ricostruzione sembra andare a regime. Soprattutto grazie alle procedure sempre più spedite garantite dagli Uffici speciali per la ricostruzione, dal comune de L’Aquila e dagli altri comuni del cratere. Il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente e l’intera città fanno bene a tenere alta l’attenzione dei decisori pubblici sull’efficiente e rapido corso della rinascita aquilana, perché di ciò c’è bisogno per segnare ulteriori avanzamenti nel reperimento delle risorse necessarie per proseguire i lavori. Dopo lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro, deciso dal governo Letta, e la parziale anticipazione della spendibilità di queste risorse, dopo lo sblocco di 100 milioni di euro per lo sviluppo dell’economia, e la velocizzazione delle procedure di pagamento dei SAL, si deve ora completare questo processo, auspicabilmente con la Legge di stabilità. In quella sede ci prefiggiamo di garantire una più rapida spendibilità delle risorse già stanziate, per poi individuare le ulteriori risorse ancora necessarie. Il mio auspicio è che lo spirito di riconciliazione, racchiuso nella celebrazione della Perdonanza aquilana, possa favorire la consapevolezza, a tutti i livelli istituzionali, che a fronte dell’importante tratto di strada già fatto per la ricostruzione, è necessario ancora un grande sforzo collettivo, anche in termini finanziari,per proseguire e completare il percorso avviato”.


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