Panorama con vista sulle piattaforme da Vasto ad Ortona, ma anche da Francavilla risalendo su per Pescara, Silvi e Pineto. Ormai pare non ci sia un solo frammento di mare, al largo delle coste abruzzesi, che non rischi di essere occupato dalle trivelle. Al livello nazionale il decreto “Sblocca Italia”, sul quale hanno presentato ricorso diverse Regioni tra cui anche l’Abruzzo, potrebbe, con il titolo unico delle concessioni e le competenze locali esautorate, aprire uno scenario inquietante anche e soprattutto per l’Abruzzo che oltre al già combattuto progetto di Ombrina Mare 2, dovrà fare i conti con i progetti di Enel Longanesi, al momento solo esplorativi, che riguardano due aree di circa 70 mila ettari ognuna, da Pescara al confine tra Silvi e Pineto, per complessivi 150 mila ettari, praticamente come tutto il Parco Nazionale Gran Sasso: “Qui rispetto alla procedura Ombrina – spiega Augusto De Sanctis del Forum H20 – siamo ancora un pò indietro per cui abbiamo già chiesto al Ministero di bloccare l’iter autorizzativo, ma é chiaro che bisognerà anche verificare da chi saranno composte le commissioni di valutazione, viste alcune notizie inquietanti apparse su alcune testate nazionali che riguarderebbero personaggi poco raccomandabili.” Intanto a livello istituzionale locale, detto del ricorso sullo “Sblocca Italia” della Regione, c’é anche una delibera del Consiglio Comunale di Pescara del settembre dello scorso anno che si dice contrario ad Elsa 2, l’associazione Pescara Punto Zero chiede che quel parere vada ribadito ed invita tutti i cittadini domenica alle 18.00 a partecipare ad una tavola rotonda pubblica all’auditorium Cerulli in Via Verrotti: “Saranno presenti il professor Enzo Salvatore – spiega Massimo Melizzi dell’associazione –  Enrico Gagliano del Comitato Nazionale No Triv, Augusto De Sanctis del Forum H20 ed Alessandro Lanci dell’associazione Nuovo Senso Civico, si parlerà a tutto tondo del problema degli idrocarburi e di come ci si può impegnare attivamente per combattere contro questo mostro.”