Pescara, a luglio chiude il cementificio?

cementificio“Il cementificio di Pescara, rischia di cessare l’attività produttiva definitivamente” – l’allarme è stato lanciato da Massimo Di Giovanni, segretario della FILLEA – CGIL, preoccupato dal fatto che la Sacci ha già comunicato l’intenzione di chiudere definitivamente il sito produttivo. Succederà il prossimo 13 luglio, ad un anno esatto dalla prima procedura di riduzione del personale che comportò il sacrificio di 50 lavoratori. Quindi sono a rischio altre persone, tra impiegati e operai, che sono attualmente occupate; complessivamente, con l’indotto si perderanno 140 posti di lavoro, compresi quelli “tagliati” nel 2014. Questa nuova riduzione del personale riguarderà in tutto 135 del gruppo, con la chiusura definitiva dei cementifici di Pescara e di Macerata e la riduzione del sito di Roma. In un incontro che si ì svolto a Roma lo scorso 1° aprile i sindacati si sono già opposti a questo piano alla luce anche di un’offerta di acquisto che è stata avanzata da Buzzi Unicem SpA, intenzionata ad acquisire il 99,5% delle quote societarie. Per convincere la società a riconsiderare il piano di chiusure i sindacati Feneal, Filca e Fillea hanno già indetto lo stato di agitazione in tutti i siti produttivi della Sacci; lo scopo è quello di favorire l’apertura di un tavolo di trattative a Roma, al MISE.
“A Pescara, tra l’altro, sarebbe utile anche il coinvolgimento dell’assessorato comunale all’Ambiente, vista la posizione dello stabilimento che, insistendo sulla città e, quindi sui cittadini, c’è bisogno di comprendere tempi, modalità e risorse finalizzate a una eventuale opera di messa in sicurezza, nonché di bonifica dell’intero sito industriale” – conclude Massimo Di Giovanni.

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