La madre accusata di abbandono di minori, invece il padre e il nonno di concorso in omicidio colposo. Sono queste le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura che ha chiuso l’inchiesta sulla morte del bimbo di 3 anni che il 24 maggio dello scorso anno venne investito da un treno regionale nei pressi della stazione di San Marco, a Pescara. Il giorno della tragedia la piccola vittima era in compagnia del fratellino di 2 anni e pochi giorni dopo era stato lo stesso PM titolare dell’inchiesta, Giuseppe Bellelli, insieme agli uomini della Polizia Ferroviaria, ad effettuare un sopralluogo, ripercorrendo il percorso seguito dal piccolo e dal fratellino uscendo da un buco del recinto di casa, che si trova a poca distanza dal tracciato ferroviario. Nello specifico, secondo l’accusa, la madre avrebbe dovuto porre attenzione ed evitare che, indisturbati, i bimbi potessero allontanarsi. Il padre e il nonno, proprietario della casa dove abita la famiglia, sono sotto accusa per la mancata riparazione del foro nella recinzione. Sostanzialmente il nonno è accusato di non aver provveduto alla riparazione del box dei cavalli mentre il padre avrebbe permesso che i figli rimanessero incustoditi a giocare nell’area retrostante l’abitazione che aveva una apertura direttamente collegata con la sede ferroviaria. Ora spetta al GIP di Pescara fissare la data dell’udienza preliminare.
Sii il primo a commentare su "Pescara: bimbo investito dal treno, la Procura chiude l’inchiesta"