C’é un vecchio adagio che dice “fai del bene e scordatelo”, a sottolineare la difficoltà, a volte, di ricevere le dovute gratificazioni rispetto ad una buona azione. Al Comune di Pescara, stando alla denuncia del Gruppo Consigliare del Pd, nel rapporto tra Amministrazione e Personale le cose sembrano stare in questo modo. Nei giorni scorsi un assessore ebbe a dire pubblicamente, lo vorrei fare io l’avvocato del Comune – come ad intendere presunti benefici economici anche oltre l’ordinario. La realtà dei fatti, invece, é differente come sottolinea il consigliere comunale del Pd Camillo D’Angelo: “A parte che mi piacerebbe mettere a confronto i redditi di un funzionario dell’avvocatura comunale e quelli di un assessore, ma al di là di questo aspetto qui abbiamo una situazione per cui interi settori, Avvocatura ma anche Urbanistica ad esempio, vengono continuamente mortificati malgrado gli ottimi risultati ottenuti. Si dice che il compenso dovuto per ogni causa vinta é eccessivo, forse perchè la maggior parte di queste cause vanno a ledere gli interessi di diversi imprenditori amici, ma poi si spendono 30 mila euro per ingaggiare un avvocato esterno chiamato a curare la parte civile nel prossimo processo d’appello nei confronti dell’ex sindaco D’Alfonso.” Stesso andazzo nel settore Urbanistica dove i dipendenti sono costretti a vivere in un clima quasi di regime: “Gratificazioni zero malgrado eccellenti risultati raggiunti – dice ancora D’Angelo – mentre con i soldi dei pescaresi si continuano a riempire le tasche di consulenti amici che, basta guardare la pochezza del cartellone estivo, non danno nessun contributo a questa città”.

{avsplayer videoid=6430}