Entra nel Tribunale di Pescara armato di una pistola a salve, di fatto identica a un’arma reale, e documenta tutto il percorso ( con una sorta di video reportage) che è riuscito a compiere senza che nessuno vedesse lui, ma soprattutto l’arma che aveva in mano! Il tutto con un video postato sul suo profilo Facebook, giunto in un paio di ore a quota 3000 contatti e condivisioni: “Per dimostrare come vi sia poca sicurezza nei Palazzi di Giustizia” scrive e commenta: alla fine viene denunciato dai Carabinieri per evasione da provvedimenti domiciliari cui era sottoposto e per procurato allarme. Protagonista dell’episodio è Mario Ferri, alias “Falco”, noto per le invasioni nei campi sportivi di mezzo mondo. Il giovane è entrato in Tribunale, a Pescara, e, nascondendo la pistola in una borsa, ha raggiunto prima un’aula in cui era in corso un’udienza al piano terra, poi, salito in ascensore – filmandosi armato davanti allo specchio – è arrivato in un ufficio di un giudice mostrando, sempre pistola alla mano, di poter accedere facilmente anche a documenti sensibili. L’obiettivo di Ferri era dimostrare, dopo la sparatoria al Palazzo di Giustizia di Milano, la scarsa sicurezza nei tribunali.
“Allucinante che ci sia un solo vigilantes per una struttura cosi grande – dice Falco sui social network dove in tantissimi hanno commentato la sua ultima trovata stavolta senza deriderla o condannarla, anzi.- Con questo video ho voluto fare una denuncia sociale: speriamo che questo servizio sensibilizzi sulla sicurezza che deve essere davvero garantita in luoghi così delicati alle persone che ci lavorano (giudici, magistrati, avvocati, civili). Spero, inoltre, che non venga tutto strumentalizzato”.
Falco, 26 enne di Montesilvano, era sottoposto a provvedimenti cautelari per sentenze precedenti, relative nella maggior parte dei casi all’invasione di campi di calcio. A luglio del 2014 era stato arrestato in Brasile per un’incursione durante la partita di calcio Belgio-Stati Uniti. Nelle scorse settimane Mario Ferri è riuscito ad invadere, con la consueta t-shirt di Superman, perfino l’Isola dei Famosi, in Honduras. Nel 2011 era stato raggiunto da un provvedimento di Daspo, di cinque anni, per gli eventi sportivi nazionali e non.