Sembra quasi un peccato esultare per i guai altrui, ma la notizia del fallimento della Apts,  la ditta che produce il Phileas, il noto e molto contestato filobus sull’ ex tracciato ferroviario di Pescara, non può che rappresentare una ghiotta occasione per mettere un punto ed andare a capo, cercando soluzioni di compromesso che possano, ora, accontentare tutti. Lo scorso 25 novembre la Apts di Helmond, Paese Bassi, ha cessato l’attività: l’auspicata realizzazione di un mezzo avveniristico con sistema Tpl elettrificato con filobus a guida vincolata immateriale, non ha soddisfatto il mercato tanto da decretare il fallimento della ditta che lo produceva, fortunatamente i mezzi non sono ancora stati acquistati e dunque si potrebbero aprire scenari importanti. “Intanto – precisa il vice sindaco Del Vecchio, il primo a dare notizia del fallimento attraverso i social network – i fatti ci hanno dato ragione, quando dicevamo che quello era un mezzo assolutamente inadeguato per la città di Pescara a partire dall’inutile installazione di tutti quei pali sulla Strada Parco. Ora però bisogna cogliere l’occasione per valutare la possibilità di dirottare il progetto complessivo su strade alternative.” L’obiettivo, condiviso anche da diverse associazioni ambientaliste, é quello di optare per un mezzo assolutamente autonomo che non abbia bisogno di elettrificazione e dunque degli antiestetici ed enormi pali sul ciglio delle più importanti strade della città, visto che, stando al progetto, il filobus dovrebbe arrivare fino alla zona del polo universitario. Prima però – come spiega lo stesso Del Vecchio – bisogna attendere i risvolti contrattuali e solo in un secondo momento intraprendere un nuovo percorso. L’assist, da questo punto di vista, lo fornisce l’amministrazione comunale di Rimini interessata da un progetto simile a quello di Pescara e dove l’agenzia Mobilità Rimini ha già avviato le verifiche necessarie per valutare la possibilità di cambiare fornitore.