Sono una ottantina, circa, i senza fissa dimora che dormono in stazione, a Pescara. Storie diverse che si incontrano e si raccontano. Non ci sono solo gli stranieri, ma anche gli Italiani che hanno perso il lavoro, la casa, o si sono persi nella droga e nell’alcool. Nei tunnel della stazione, i cartoni e le coperte mostrano un mondo apparentemente lontano eppure così vicino alla città di tutti i giorni. Molte di queste persone aspettano il riscatto, un riscatto fatto di dignità, di una vita migliore e più umana. Ci Accorgiamo di loro poche volte, presi dalla quotidianità, spesso dalla indifferenza. Eppure è così sottile quel filo che lega la “normalità” all’abisso. Grazie ai volontari ed alle associazioni che operano sul territorio, queste persone, almeno per un po’nella loro giornata, non sono più … invisibili.

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