Pescara: Il comune dice no a petrolizzazione

piattaforma No unanime e convinto alla piattaforma che l’irlandese Petroceltic vorrebbe realizzare in Adriatico a circa 7 km dalla costa abruzzese, tra Francavilla al Mare e Ortona, a ridosso di tre riserve naturali regionali, Ripari di Giobbe, Punta dell’Acquabella e Lido Riccio. No ribadito nel corso della seduta straordinaria del consiglio comunale di Pescara, presieduta da Antonio Blasioli. Assemblea civica aperta al contributo di cittadini, associazioni ambientaliste e di categoria e anche di studiosi. In collegamento via Skype Maria Rita D’Orsogna, la ricercatrice e docente presso il Dipartimento di matematica della California State University, originaria di Ortona, che da anni conduce battaglie contro la petrolizzazione, ha parlato dei pericoli di inquinamento ambientale dovuti agli idrocarburi.L’assessore regionale all’Ambiente Mario Mazzoccaha ribadito che saranno messe in campo tutte le strategie utili a tutelare il patrimonio ambientale della Regione Abruzzo. Dalla seduta odierna è nata una proposta di elaborazione di un documento di indirizzo politico a firma dei consiglieri comunali circa gli effetti dell’applicazione del D.L. n. 133 del 12/09/2014 Sblocca Italia in specifico riferimento agli “Misure urgenti in materia di energia. Documento che si aggiunge alla delibera che la Giunta comunale guidata dal sindaco Marco Alessandrini ha approvato dando un parere negativo, da inviare al ministero dell’Ambiente, per quanto riguarda l’istanza di idrocarburi denominata Elsa 2. Nella delibera il no viene motivato dalla mancanza di garanzie in merito al ciclo dei fanghi prodotti, alla capacità di fronteggiare eventuali incidenti da parte della società (sversamenti, fuoriuscite e collisioni), alla tutela dal rischio sismico a cui l’area è esposta. “Posto che le trivellazioni non sono a impatto zero – si legge – occorre considerare l’effetto cumulativo di campi di produzione attivi per anni e non del singolo pozzo esplorativo; infine, non ci sono vantaggi né royalties per la comunità esposta”.

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