Pescara: il partito del no alle trivelle

Piattaforma-petrolifera-abruzzoIl no alle trivellazioni in Abruzzo ribadito questa mattina a Pescara nel corso della manifestazione organizzata dal Movimento Cinque Stelle contro lo Sblocca Italia .Una iniziativa che si è svolta in contemporanea in otto regioni del sud Italia :Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna che si oppongono al decreto. In Piazza Sacro cuore a Pescara grande partecipazione al presidio informativo con tutti i gruppi della regione Abruzzo. “Una giornata all’insegna dell’informazione e della sensibilizzazione che si unisce all’importante azione che i nostri portavoce stanno svolgendo in Parlamento, in Regione e nei Comuni interessati” hanno detto i promotori. Cinque i gazebo tematici a disposizione dei cittadini per mostrare dove si trovano le concessioni, quali saranno le prossime trivellazioni, quali conseguenze avranno per il tessuto economico, l’agricoltura e il turismo. Gli attivisti affermano che: “Fin dalla data di pubblicazione del famigerato decreto 133 ‘Sblocca Italia’ il 12 settembre, da tutte le Regioni e a tutti i livelli, a partire dagli attivisti uniti con i portavoce a livello Comunale, regionale e Nazionale, si sono organizzati per scongiurare gli effetti nefasti della imminente approvazione di questo decreto, che ancorché presentare palesi vizi di incostituzionalità – a partire dalle competenze delle autorizzazioni per le trivellazioni in terra, che vengono avocate dal Governo in contrasto con l’art.117 della Costituzione – alla riduzione dei tempi per la concessione della Valutazione di Impatto Ambientale, che viene di fatto svuotata delle sue funzioni, è una vera e propria aggressione agli enti locali, al territorio e al diritto alla salute di tutti i cittadini, solo ed esclusivamente a tutela di interessi privati: basti pensare che il gettito annuale delle Royalties per la regione Abruzzo è pari a 207.609,86 euro, una cifra irrisoria rispetto ai rischi connessi alle attività estrattive».Intanto il vicepresidente del Csm, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio , Giovanni Legnini, ricorda che quella del petrolio “non è una partita chiusa. Il paese deve capire che l’Abruzzo con il suo 30% di territorio protetto ora non può subire questo torto” ed annuncia che proseguirà nella sua azione di sensibilizzazione con un ruolo di terzietà”. Il Consiglio regionale lo ha deliberato all’unanimità e l’impegno, già confermato dall’assessore all’ambiente Mario Mazzocca, è stato ribadito anche dal presidente della Giunta Luciano D’Alfonso che nei giorni scorsi ha detto che se il decreto Sblocca Italia sarà approvato senza modifiche, in particolare in quelle parti che facilitano la deriva petrolifera, l’Abruzzo

PEZZOPANE, PRESENTATO ODG ANTI TRIVELLE

“Concordo pienamente con la decisione del presidente della regione D’Alfonso di tener alta la guardia sulla questione delle trivelle in Abruzzo ed eventualmente di presentare ricorso alla Corte Costituzionale, assieme ad altre regioni, se non interverranno novità positive sulle procedure di autorizzazione alla ricerca ed estrazione di idrocarburi. La deriva petrolifera in Adriatico e in Abruzzo va arginata, anche se va ricordato che lo Sblocca Italia non autorizza direttamente le perforazioni, ma centralizza il potere, così come avviene in altri paesi d’Europa, delle autorizzazioni. Si accentrano i poteri, ma ogni intervento sarà valutato nel merito e l’Abruzzo deve far valere come importante la sua scelta ambientale e la volontà di istituire il Parco della Costa Teatina”lo afferma la senatrice PD Stefania Pezzopane la quale in una nota spiega che “Il voto dei parlamentari del PD, prima alla Camera e poi al Senato, di fronte alla fiducia del governo sul provvedimento aveva valide motivazioni. Così come era molto motivato il mio voto – chiarisce- perché il provvedimento stanzia ben 250 milioni di euro ancora per il 2014 per la ricostruzione dell’Aquila e dei territori colpiti. Un impegno troppo importante, un obiettivo raggiunto per il quale ho molto lavorato e che sarà utilissimo per l’Abruzzo. La ricostruzione dei nostri territori per me è una priorità e quando prendo un impegno, lo mantengo.Anche sulla questione delle trivellazioni in Abruzzo ho preso un impegno, manifestando la mia contrarietà. Ed è per questo che ho sostenuto in Senato un OdG, presentato come primo firmatario dal capogruppo del Pd in Commissione Ambiente Massimo Caleo, con il quale chiediamo al governo un nuovo e ulteriore impegno per lo sviluppo sostenibile del nostro mare.L’OdG, votato all’unanimità nelle commissioni Lavori Pubblici e Ambiente di Palazzo Madama, impegna il governo a rivalutare il complesso delle autorizzazioni per le trivellazioni in mare.In particolare si chiede la sospensione delle attività di coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque territoriali entro le 12 miglia marine fino al recepimento della direttiva europea sulla sicurezza in mare, di prevedere in maniera chiara il parere degli enti locali sulle installazioni da assoggettare a Valutazione dell’Impatto Ambientale e di rafforzare le attività di controllo e monitoraggio sull’inquinamento. Questo lavoro ci permetterà di spostare la battaglia nel merito delle scelte sull’Abruzzo.Inoltre nello Sblocca Italia si prevedono importanti interventi per opere pubbliche nella nostra regione, come il completamento del sistema idrico integrato e l’asse viario Gamberale-Civitalupparella”.

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