Pescara: “l’allievo” Visco ricorda il “maestro” Caffè

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ViscoIl governatore della Banca D’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al convegno di Pescara promosso dal Governatore Luciano D’Alfonso ha definito Caffè un “esempio di rettitudine, di attaccamento al dovere di grande capacità di trasmissione delle conoscenze”. Visco, pur riconoscendo il valore di un “grande economista e di un grande italiano, accademico dei Lincei”, ha messo in guardia “dall’utilizzo meccanico del suo pensiero nell’interpretazione dei fatti attuali”. La grave crisi economica, la necessità di investire nel capitale umano, la sfida del processo tecnologico sono stati i temi affrontati dal Governatore della Banca D’Italia nel suo ricordo del professor Federico Caffè. Secondo Visco molti problemi della nostra economia sono nati dopo il conflitto mondiale ma è indubbio -ha evidenziato- che progressi sono stati fatti, anche sul piano della lotta alla povertà, considerato che dalla scomparsa di Federico Caffè la popolazione mondiale è cresciuta di due miliardi. “Dobbiamo lottare ancora per ridurre i ritardi e le ingiustizie”. La grave crisi economica, secondo Visco, ha messo in evidenza i limiti delle politiche economiche, della regolamentazione finanziaria e dell’autoregolamentazione dei mercati. Il prolungamento della crisi, secondo Visco ha molti nodi irrisolti come l’inefficienza amministrativa, la giustizia lenta, la corruzione e la criminalità che non favoriscono la nascita delle imprese, la carenza nella dotazione delle competenze e delle conoscenze. Queste ultime causa dell'”analfabetismo funzionale”.

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