Pescara: Manovra, le nuove aliquote

tasseGrazie ad un maxi emendamento che ha di fatto azzerato i 1500 emendamenti presentati da opposizione ed in parte dalla Lista Teodoro, il Comune di Pescara vara la nuova manovra che porterà i pescaresi a pagare quasi 17 milioni di euro in più di tasse, ma eviterà, certamente, il dissesto. Poche, in verità, ma sostanziali le modifiche a cominciare dalla Tasi che passerà dal 2,5 al 3 per mille, anche se con un’esenzione di 100 euro che porterà beneficio, in particolarmodo, ha chi ha un rendita catastale inferiore. Imu al 10,6 per mille sulle seconde case, anche qui previste agevolazioni: per le case in comodato d’uso a figli o parenti di primo grado e affittate a canone concordato l’aliquota scende al 9 per mille. Imu rincarata al 6 per mille, invece, per le ville. Leggero aumento anche per i proprietari di locali commerciali o case ad uso foresteria, vedi studi professionali e medici, qui si passerà dal 10,25 al 10,6 per mille. A questa manovra si aggiunge un piano di tagli e razionalizzazione delle spese che si auspica arrivi fino a 4,7 milioni di euro per un gettito complessivo di oltre 10 milioni di euro. Qualche angolo smussato, dunque, ma sempre di stangata si tratta, licenziata in tempo utile in vista dell’approvazione del bilancio, con 18 voti favorevoli e nove contrari.

LE  REAZIONI: Il ricorso al maxiemendamento ha fatto andare su tutte le furie l’opposizione, in particolare il M5S che dopo un lavoro certosino era riuscito a trovare le coperture necessarie intervenendo su alcuni impegni di spesa. Non ha voluto sentire ragione la maggioranza che alla ripresa dei lavori del Consiglio nel tardo pomeriggio ha trovato l’assist del presidente Blasioli il quale ha, di fatto, sgretolato la montagna di emendamenti, servendosi, per altro di un regolamento della vecchia amministrazione di centrodestra. Il capogruppo del Pd Marco Presutti, invece, parla di manovra inevitabile per il bene della città: “I 10 milioni e 4 che lo scorso anno ci ha dato il Governo sulla scia dei proclami di Berlusconi che voleva abolire l’Imu, quest’anno non ci sono e da qualche parte bisogna andarli a prendere, così come era necessario far fronte ad impegni di spesa inderogabili. Siamo riusciti ad apportare, malgrado tutto, aumenti contenuti soprattutto grazie ad agevolazioni come l’esenzione dei 100 euro sulla prima casa e la riduzione dell’aliquota per chi la casa la da ai figli o l’affitta con canone concordato. Ma il dato più importante é che con questa manovra non rischiamo il default e ci avviamo ad approvare un bilancio che la vecchia amministrazione non si é sentita di approvare a giugno.” L’opposizione, in particolare Marcello Antonelli capogruppo di Forza Italia, se la prende con Blasioli: “Un atto di una violenza unica quella di imporre il maxi emendamento – sottolinea Antonelli – uno schiaffo alla democrazia forzando l’interpretazione di un regolamento che prevede si il ricorso a questa manovra ma non nei termini utilizzati ieri sera dal Presidente. I pescaresi pagheranno 17 milioni di tasse in più per l’incapacità di Alessandrini e dei suoi collaboratori di far quadrare i conti.” Il Nuovo Centro Destra, invece, presenta una tabella in cui nel dettaglio si sottolinea quanto, singolarmente, i pescaresi pagheranno di più all’anno: sull’Imu ad esempio si va da 143 euro a 307 euro in più o addirittura del quasi 86% per i proprietari o titolari di studi professionali .

 

Sii il primo a commentare su "Pescara: Manovra, le nuove aliquote"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*