Dopo quasi un anno in secca stanno per riprendere il mare, o meglio, starebbero, il condizionale è d’obbligo, i marittimi di Pescara. Il dragaggio del porto canale sembra essere a buon punto e nonostante ci sia ancora qualche problema per la navigazione e l’uscita sicura, i pescherecci, pur con la massima attenzione, potrebbero riprendere il largo e tornare a lavorare domenica notte. Certo i problemi permangono e Mimmo Grosso, presidente dell’associazione armatori, sarà domani pomeriggio a Roma per incontrare, con rappresentanti delle istituzioni abruzzesi, il ministro Quagliariello, sollecitare lo sblocco dei due milioni e mezzo di euro del piano di sviluppo e ridare una boccata d’ossigeno ai pescatori, armatori e marinai. Se, notizia confortante, il ritorno a largo previsto per domenica notte, meno lo è il fatto che gli stessi pescatori non possono nemmeno far carburante per mancanza di soldi. In più Grosso chiama a gran voce il Presidente della Regione Chiodi, invitandolo ad essere più presente nella vertenza della pesca. Ora manca la firma del comandante della Direzione marittima Pozzolano e relativa ordinanza per l’uscita dal porto canale di Pescara. Il Comandante ha confermato che sta aspettando i risultari dei rilievi batimetrici effettuati dalla Sidra, la ditta che sta eseguendo i lavori di dragaggio. Insomma se chi dorme non piglia pesci, la marineria è sveglia, eccome, e tenacemente porta avanti le sue motivazioni. E’ incredibile, d’altronde, per una città che prende il nome dal suo fiume, avere un porto chiuso per dragaggio…infinito, con problematiche e disagi che riguardano non solo la marineria ma anche gli imprenditori, operatori e lavoratori del porto e tutto l’indotto. Probabilmente dopo l’incontro di domani a Roma le acque si muoveranno, appunto, e si definirà meglio il futuro della marineria pescarese che verosimilmente salterà il fermo biologico. Si boccheggia al porto di Pescara e non è più tollerabile. Tutti insieme per il futuro di uno dei fulcri della città di Pescara, il porto, finora annegato nel mare della burocrazia.

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