“Può un consigliere regionale dover ricorrere a carte bollate e denunce semplicemente per vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto, peraltro previsto dallo statuto della Regione Abruzzo, ad accedere ad atti pubblici?”. Se lo domanda il consigliere pentastellato Domenico Pettinari avendolo chiesto, sotto forma di parere autorevolmente “legale”, al Collegio Regionale per le Garanzie Statuarie. A scatenare il tutto il secco e irremovibile “no” col quale l’Ufficio Legale della Asl di Pescara ha vietato a Pettinari di poter accedere ad atti relativi a due gare d’appalto e ad un protocollo riguardante una vicenda risarcitoria. “Ora, alla luce del parere espressamente a mio favore in cui il Collegio Regionale, composto da autorevoli giuristi e docenti universitari, dice senza se e senza ma che ero nel pieno diritto a pretendere di accedere a quegli atti (lo Statuto della Regione Abruzzo prevede all’art.30 che i consiglieri possano sempre esercitare in Enti e Aziende dipendenti dall’ente Regione la funzione ispettiva e di verifica), mi domando cosa farà il manager della Asl, se mi daranno finalmente quelle carte chieste 4 mesi fa e soprattutto se il Governatore D’Alfonso avvierà una procedura disciplinare nei confronti di chi colpevolemte ha persino abusato del proprio ruolo. Il tutto – conclude Pettinari- poichè è lo stesso parere del Collegio a dire che se si configura la violazione di un diritto di un consigliere persino d’ufficio può essere disposto un accertamento disciplinare nei confronti del dirigente inadempiente”.