D’Annunzio li aveva omaggiati tramandando la loro memoria a designar e disegnar Pescara ed oggi, invece, subiscono questo trattamento. Sono i Pini d’Aleppo di piazza Grue, abbattuti e da abbattere per permettere alcuni lavori programmati dal Comune per marciapiedi e fogne. Sì ma era proprio necessario tagliare questi storici alberi? Vanno all’attacco Edvige Ricci e Maria Saquella dell’associazione “Milla Donnambiente” che denunciano il comportamento dell’amministrazione comunale. Un piano preciso, secondo le rappresentanti dell’associazione, dell’amministrazione comunale: depinidaleppizzare ogni angolo di Pescara eliminando l’albero identitario della città, imprigionare gli alberi entro aiuole, immaginare – dicono dall’associazione – tutti i cittadini come i cretini a cui si rifila la favola che finalmente si porta in Consiglio un albero per ogni bambino quando basterebbe smettere di distruggere quelli che sono riusciti a scampare alla voglia di cemento, eliminare ogni possibile fonte di fotosintesi e riossigenazione per vincere le olimpiadi urbane di inquinamento atmosferico. Ma come stupirsi se – sempre ignorando quel regolamento che il comune ha dato a se medesimo – si sono visti mutilare ( e non potare, data la stagione ) in questi giorni, centinaia di alberi stradali, tra cui i tigli di via Firenze, in piena gemmatura, pur se è vietato farlo dopo il 15 marzo? E’ una vergogna, concludono Ricci e Saquella. Mentre in piazza Grue anche gli stessi residenti lamentano il taglio dei pini, di quegli alberi che per anni hanno fatto bella mostra di sé, ombra e perché no, compagnia.

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