video » Pescara: Prc chiede dimissioni all’ACA

ospedale chieti

Acerbo Maurizio1Maurizio Acerbo e Corrado di Sante di Rifondazione Comunista, intervengono sulle vicende dell’Aca all’indomani del guasto che ha fatto restare a secco 19 comuni, tra i quali Chieti e Pescara. Acerbo vuole puntualizzare soprattutto su una questione: “Il Commissario unico straordinario dell’Ato Pierluigi Caputi e segretario generale dell’Ato Fabrizio Bernardini annunciano l’intenzione di istituire una commissione di indagine sulle cause del guasto che ha lasciato 200.000 persone a secco proprio in coincidenza con la giornata mondiale dell’acqua – scrive Acerbo in una nota. “Dopo i disagi subiti dai cittadini arriva pure l’ulteriore presa in giro o a un episodio di satira involontaria. Scopriamo infatti che nonostante la condanna a un anno (seppure in primo grado) proprio in uno dei tanti procedimenti riguardanti il partito dell’acqua, il segretario generale dell’ATO Fabrizio Bernardini continua a rimanere al suo posto Insomma dovrebbe essere un condannato a indagare sull’ACA spa! E’ discutibile che Bernardini continui a ricoprire il ruolo di segretario dell’ATO e non si capisce come possa controllare l’operato dell’ACA chi è stato condannato, tra le altre cose, perché, secondo l’accusa, procuravano un ingiusto vantaggio patrimoniale ai soggetti i cui incarichi venivano prorogati, tutti legati da rapporti di amicizia o di militanza politica ai componenti del consiglio d’amministrazione dell’Ente. Non faccio il giustizialista – prosegue Acerbo nella nota – ma domando con quale credibilità si possa svolgere il ruolo di controllore in questa situazione. In quale paese europeo sarebbe tollerata una situazione del genere? Il partito dell’acqua arriva fino al paradosso che il condannato Bernardini indagherà sull’operato dell’indagato presidente ACA Ezio Di Cristoforo che è stato confermato dai sindaci PD nonostante le inchieste giudiziarie che lo coinvolgono. Quanto accaduto a Pescara e provincia negli ultimi giorni rappresenta soltanto l’ennesima conferma che i vertici dell’ACA è ora che vadano a casa e che la stessa spa va immediatamente sostituita con un’azienda di diritto pubblico. Doveroso appare che li preceda Bernardini e sul punto appare omissivo il comportamento di Caputi e della Regione Abruzzo virtuosa a chiacchiere. La responsabilità di quanto accade da anni nel campo dei servizi idrici nel nostro territorio è responsabilità innanzitutto del PD e dei suoi sindaci che hanno fatto di ACA (e ATO) i propri carrozzoni clientelari, ma ha visto complicità trasversali di centristi e centrodestra. L’ACA è occupata da anni dal PD e fa piacere che cominci a levarsi al suo interno finalmente qualche voce critica. Il PD (prima DS-Margherita, SDI) da sempre ha espresso i vertici di ACA e ATO sovente al centro di inchieste giudiziarie e di scandali alla luce del sole”. E va giù duro ancora l’esponente di Rifondazione: ” Una situazione intollerabile che denunciamo da anni ben rappresentata dalle inchieste giudiziarie e dalla stessa relazione del commissario regionale Caputi. Una gestione privatistica che pagano i cittadini con le loro bollette. Che nel PD si levi qualche voce critica fa piacere”. Concludono Acerbo e Di Sante nel loro comunicato congiunto.


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