Pescara, prosegue l’occupazione al Misticoni – Bellisario

liceooccupatoVa avanti, ormai, da cinque giorni l’occupazione dei Licei “MiBe” Artistico “G. Misticoni” e I. S.A. “V. Bellisario” di Pescara. Gli studenti stanno dormendo all’interno delle aule sopportando disagi e freddo pur di rivendicare i propri diritti “da troppo tempo disattesi – si legge in una nota degli insegnanti – dalla Provincia di Pescara”. L’intero corpo docente, appoggia il movimento e afferma che essendo cresciuta la popolazione scolastica e la generale utenza, occorre individuare tempestivamente una terza sede idonea ad ospitare l’indirizzo Musicale e Coreutico che oggi invece è alloggiato, con vari disagi, sia nel Bellisario che nel Misticoni. Accade, dunque, che le stesse classi debbano completare le lezioni svolte, al mattino, nella sede di viale Kennedy, al pomeriggio, nella sede di via Einaudi che si trova dall’altra parte della città. “L’ultimo Consiglio provinciale – affermano i docenti – aveva approvato un emendamento al Bilancio che vedeva ridotti i fondi destinati a interventi di manutenzione straordinaria all’interno dell’Istituto Misticoni – Bellisario. Da una cifra iniziale di 700 mila euro si era passati a 200mila euro”. Lo scorso 23 ottobre Fabrizio Rapposelli, vice Presidente e Assessore all’Edilizia scolastica della Provincia di Pescara aveva chiarito: “La Giunta dopo aver proposto un intervento strutturale di 700mila euro da eseguire all’interno dell’Istituto Misticoni-Bellisario, durante l’approvazione del Bilancio, aveva deciso, invece, di svuotare quella somma di ben 500mila euro senza, di fatto, tener conto che con soli 200mila euro non si potevano effettuare quelle opere ritenute urgenti per sanare i problemi di edilizia scolastica dell’Istituto”. E proprio Rapposelli sottolineava che il MiBe, con i suoi numerosi iscritti, costituisse il polo artistico dell’intera Regione. Il corpo docente di entrambi i plessi scolastici chiedono dunque che vengano chiarite le questioni del dirottamento dei fondi previsti per la messa in sicurezza delle due sedi, in quanto tutto ciò contribuisce ad indebolire la Didattica, il Piano dell’offerta formativa; la possibilità di frequentare progetti pomeridiani e le attività extra curricolari, come anche, quella di recupero e consolidamento. Si insiste, nella richiesta di una terza sede e si continua a credere nell’unione delle tre realtà scolastiche senza penalizzare le identità di ciascuna. “Non è il corpo docente o studentesco a dover chiedere e trovare le soluzioni – prosegue la nota –  e questa occupazione vuole ricordare che è invece la Provincia a doversene fare carico”. In conclusione, tutti i docenti chiedono alle autorità competenti di dare una risposta concreta e immediata, per una terza sede al Liceo Artistico Musicale e Coreutico, idonea a risolvere definitivamente tutta la controversia.

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