L’ondata di piena, per fortuna non c’è stata. Ma lo stato di attenzione resta. Non bastavano i problemi del dragaggio per il martoriato fiume Pescara, ci si mette pure il rischio esondazione a impensierire non solo la marineria, stavolta ma tutta la città. Tant’è che ieri sera, intorno alle 22.00, la Protezione Civile ha segnalato che il fiume all’altezza di Popoli aveva superato la soglia di preallarme e a scopo cautelare l’assessore comunale di Pescara Fiorilli aveva chiuso al traffico e alla sosta le golene nord e sud dove sono state installate delle transenne. Il fiume, oggi, si porta dietro rami, pezzi di alberi e detriti proveniente da monte. Il cielo alterna nuvole e sole, ma le golene sono state riaperte stamani alle 7.00. L’area è stata monitorata per tutta la notte da Polizia Municipale e Protezione Civile che continuano a fare del fiume un sorvegliato speciale. Lo stato di allerta è passato ma resta quello di attenzione. Il problema è a monte, a Popoli. O almeno lo è stato, ieri, in località Maraone. Certo se dovesse verificarsi, malauguratamente e speriamo di no, un’ondata di piena ci sarebbero problemi molteplici ancor di più di quell’aprile del 1992, perché ora c’è la diga a rappresentare un ulteriore tappo. Insomma se la marineria annuncia battaglia per il mancato dragaggio del fiume e l’impossibilità di tornare in mare, un mare di preoccupazione desta anche la possibile esondazione del fiume. Da Popoli dicono il livello di criticità è rientrato. Il Comune di Popoli continua però a monitorare il fiume. Soprattutto l’Aterno desta qualche pensiero. Per ora la situazione è sottocontrollo, sperando nel tempo clemente. E sì che l’Italia è spesso il paese del dopo ma è possibile che per muoversi l’onda bisogna che accada un’onda vera?

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