video » Pescara, Sit-In permanente dei tassisti

incontro taxiAltra grana per l’amministrazione comunale di Pescara. Da oggi e ad oltranza Sit In in Piazza Italia dei tassisti stanchi di una paradossale situazione che dura ormai da tre anni. L’inaccettabile ingerenza di tassisti di Chieti e Montesilvano, riuniti nel consorzio “Cometa”, sul territorio comunale di Pescara ed anche all’aeroporto, dove, in base ad una legge nazionale, in mancanza di un accordo tra i vari consorzi, possono operare solo i tassisti del Comune dove ricade la struttura, ossia parte della pista su S.Giovanni Teatino, dove non esistono tassisti, e l’aereostazione su Pescara. Tuttavia operano  abitualmente su quell’area tassisti di Chieti con la motivazione, per altro sostenuta da nessuna delibera o documento ufficiale, che S.Giovanni Teatino é in Provincia di Chieti.:”Ma sono molti altri i problemi – precisa Gianluca De Grandis Vice presidente del Consorzio Co.Ta.Pe. – e a subire i maggiori disagi sono gli utenti che chiamando un radio-taxi allo 085 si vedono arrivare tassisti da Chieti che fanno pagare ai clienti anche il tragitto dal capoluogo teatino a Pescara arrivando così a tariffe insostenibili, per 500 metri si può arrivare a pagare anche 25 euro.” I tassisti di Uritaxi e Co.Ta.Pe. lamentano, dunque, il fatto che in mancanza di autorizzazioni anche per il numero radio-taxi, il consorzio Cometa continua ad operare indisturbata senza che l’Amministrazione Comunale prenda provvedimenti come dovrebbe.

RICHIESTA DI RETTIFICA DA CONSORZIO “COMETA”
In merito alla protesta dei tassisti di Pescara per le presunte irregolarità del consorzio “cometa” dalla stessa riceviamo e pubblichiamo le seguente richiesta di rettifica: “I consorziati Co.Me.Ta, tutti dotati di regolare licenza, operano il servizio Taxi nel rispetto rigoroso delle norme statali di cui alla legge n. 21 del 15 Gennaio 1992 e successive modificazioni.
Detta legge, con la quale si è finalmente realizzata l’auspicata liberalizzazione del settore consente espressamente all’art. 5 comma 1-bis “l’esercizio dell’attività anche al di fuori del territorio dei comuni che hanno rilasciato la licenza”.
La medesima legge, poi, prevede espressamente all’art. 11 comma 2 che “il prelevamento del’utente, ovvero l’inizio del servizio può essere effettuato con partenza da territorio del comune che ha rilasciato la licenza per qualsiasi destinazione”.
Anche la Corte di Cassazione ha chiarito qualsivoglia incertezza con la sentenza n. 22296 del 2 Novembre 2010 la quale conferma la piena legittimità per i tassisti di effettuare prelevamenti dei passeggeri anche in altro comune.
La liberalizzazione del settore, operata dal legislatore nell’ottica di favorire la concorrenza di mercato a tutto vantaggio dei cittadini, ha scatenato l’ostilità degli operatori Co.Ta.Pe nei confronti del consorzio Co.Me.Ta il quale notoriamente pratica tariffe più vantaggiose per i propri utenti, con un servizio, per altro, migliore rispetto alla concorrente Co.Ta.Pe. (vedi ricevute allegate).
Il consorzio Co.Me.Ta si rende sin d’ora disponibile a esibire ogni documentazione utile a dimostrare l’applicazione di tariffe inferiori per i propri clienti rispetto ai concorrenti.
Quanto sopra, per altro, è confermato dalla sempre maggior richiesta del servizio Taxi reso da Co.Me.Ta rispetto ad altri operatori.
Il consorzio, infine, smentisce categoricamente e respinge al mittente le false accuse secondo cui applica tariffe esose arrivando a richiedere “fino a 25,00 euro per 500 metri”, riservandosi ogni azione giudiziale in sede sia civile che penale a tutela della propria immagine e ogni altro diritto violato oltre che per il ristoro dei danni conseguenti e per l’accertamento della verità.”


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