Pescara: terzo sequestro per cantiere via Primo Vere

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pescara veduta lungomareTerzo sequestro per il cantiere in Via Primo Vere a Pescara, relativo alla demolizione di un villino anni ’30 ad un piano e a mattoni, al cui posto stava sorgendo una palazzina a tre piani completamente diversa per tipologia strutturale, più grande, più alta, in cemento e vetro e con un avanzamento dal lato ovest – Via Primo Vere – di oltre 4 mt, al di fuori dell’allineamento preesistente consentito; un cantiere che stava ingoiando così anche parte del giardino sull’arenile prospiciente il mare, con una nuova colata di cemento. La questione è riportata all’attenzione degli organi d’informazione in una nota firmata congiuntamente da Domenico Valente di Italia Nostra, Loredana Di Paola del WWF, Andrea Iezzi del Comitato abruzzese del paesaggio, Edvige Ricci di Mila DonnAmbiente, Giancarlo Odoardi dell’Eco Istituto Abruzzo, Anita Boccuccia di Ville e palazzi dannunziani e Maurizio Acerbo del Partito di Rifondazione Comunista.
Già nel 2006 la vicenda fu oggetto di ben due interrogazioni parlamentari, una nella XIV e un’altra nella XV legislatura, da parte della Sen. Loredana de Petris, oggi capogruppo al Senato di SEL.
Il tetto tipico degli anni ’30 “a padiglione”, oggi è diventato “a guscio”, stile capannone. La demolizione invece era stata consentita in previsione di una fedele ricostruzione dell’edificio, stessa planimetria, altimetria, volumetria, tipologia e tessuto, anche a salvaguardia del paesaggio e a protezione delle bellezze naturali del luogo.
I lavori, fermi per anni, sono ripresi velocemente il 09.06.2014, appena dopo il servizio televisivo su La7 del Prof. Vittorio Sgarbi (nel corso della trasmissione “L’Aria che tira” della giornalista Myrta Merlino), intitolato emblematicamente “Come è stato distrutto il Lungomare di Pescara”, riguardante proprio tale scempio edilizio (LA7.it del 27 giugno 2014).
“Salutiamo positivamente l’ennesimo intervento della magistratura, visto che gli enti preposti alla tutela (Comune – Provincia – Regione – Stato) non hanno ritenuto di dover intervenire per bloccare i lavori, nonostante le nostre pubbliche segnalazioni e l’ampio risalto dato allo scempio dagli organi d’informazione anche nazionali”, si legge nella nota dei firmatari sopra riportati.
La Procura della Repubblica di Pescara, dopo attenta analisi, ha infatti emesso il suo terzo provvedimento di sequestro il 16.08.2014. I sigilli sono stati posti il 22.08.2014, ma fino al giorno 20.08.2014 numerosi camion di sabbia, terra, breccia sono stati scaricati nel giardino del cantiere di Via Primo Vere, per alterare la quota di calpestio, alzandola in modo artificiale.
“Purtroppo il fabbricato è stato quasi completato per cui auspichiamo, come previsto dalla Legge (art. 33 d.P.R. 380/01), la demolizione dell’abuso edilizio in riva al mare e il ripristino dello stato dei luoghi”, continua la nota. “Approfittiamo per ricordare al Comune intanto di predisporre, senza ulteriormente tergiversare, le necessarie procedure per l’abbattimento dei numerosi abusi edilizi, presenti sul lungomare cittadino”.

 

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