A Pescara, nella zona di Fosso Grande, la Squadra Mobile ha rinvenuto e sequestrato l’arma che il 19 aprile scorso era stata utilizzata per la gambizzazione del 32enne pugile i Emanuel Zuanel. Si tratta di un revolver calibro 32, non censito nel catalogo nazionale delle armi comuni da sparo (si tratta dunque di arma clandestina), privo di munizioni, trovato sotterrato in un terreno, a qualche metro dal bordo della strada, chiuso in una busta di plastica. Il ritrovamento è stato possibile grazie alla collaborazione del principale indagato, Luigi Di Pietrantonio, interrogato ieri mattina in carcere dal PM Barbara Del Bono. L’uomo, alla presenza del suo avvocato Paolo Marino, ha fornito precise indicazioni per localizzare il posto in cui aveva occultato l’arma, dichiarando di essersene disfatto subito dopo l’aggressione. Sul revolver verranno effettuati i dovuti accertamenti da parte della Scientifica che consisteranno nell’individuazione di eventuali altre impronte, nell’esame di compatibilità con l’ogiva estratta dalla gamba del ferito, e nella individuazione di eventuali “precedenti balistici”, per capire se l’arma sia già stata utilizzata in passato. Le indagini, intanto, proseguono con la richiesta di incidente probatorio che, nei giorni scorsi, il PM ha formulato al GIP del Tribunale, sia per cristallizzare le dichiarazioni di Zuanel, sia per procedere ad una perizia medico legale sulle lesioni riportate dal predetto. La perizia medica servirà per valutare la gravità delle ferite e per accertare l’eventuale volontà omicida degli aggressori.
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