Pesticidi, criticità nei fiumi abruzzesi

Giornalismo 1

fiumepescaraL’ISPRA ha diffuso il “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque: dati 2009-2010. Edizione 2013.” Per l’Abruzzo, dal monitoraggio svolto dall’ARTA nel 2010, emergono diverse situazioni di criticità. Il 55,6% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali presentava residui di pesticidi (il 17,9% se si considerano i campioni, poiché in alcuni punti di monitoraggio sono stati raccolti più campioni). Delle 52 sostanze usate in agricoltura cercate ne sono state riscontrate 10. Nel 7,4% dei casi i valori riscontrati erano al di sopra degli standard di qualità ambientale – SQA (con 2 sostanze su 52 cercate che hanno superato i limiti). Per quanto riguarda le acque sotterranee il 15,4% dei punti di monitoraggio presentava residui (il 5,6% considerando i campioni controllati). Delle 43 sostanze cercate nelle acque sotterranee ne sono state rinvenute 15. Nel 7,2% dei casi i valori riscontrati erano al di sopra degli standard di qualità ambientale – SQA (con 8 sostanze su 43 cercate che hanno superato i limiti). Dal documento emerge come l’Abruzzo abbia un’ottima copertura per quanto riguarda il monitoraggio delle acque sotterranee mentre è più indietro per quanto riguarda i fiumi (come densità dei punti di monitoraggio espressa in punti/kmq). Anche il numero di sostanze ricercate non è elevatissimo rispetto ad altre regioni, dove si cercano anche 70-100 sostanze. Tra i pesticidi riscontrati oltre i limiti di legge ricordiamo la Terbutilazina e il Metolaclor.
Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del WWF Abruzzo “L’ISPRA ha lanciato un allarme che riguarda tutto il Paese perché sono troppi i residui di pesticidi nelle acque. In alcuni casi nello stesso campione si riscontrano diverse sostanze indesiderate ma, purtroppo, siamo ancora molto indietro nel comprendere gli effetti sinergici dell’esposizione contemporanea a diversi pesticidi. Bisogna fare ulteriori sforzi per migliorare il campionamento, soprattutto per le acque superficiali. I risultati, comunque, e le stesse mappe riassuntive fornite dall’ISPRA, confermano i livelli di criticità di diversi fiumi abruzzesi nella fascia costiera e l’importanza delle strutture di controllo come l’ARTA che devono poter operare con appropriate risorse. Inoltre questi dati dovrebbero essere pubblicati più velocemente“.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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