Forse alla base di questo cancan c’è solo un grande equivoco. La senatrice Pezzopane si è convinta che l’universo mondo se la prenda con, nell’ordine, a) il fatto che lei abbia un giovane e tatuato fidanzato ex spogliarellista, b) il fatto che il suddetto giovane fidanzato sia – molto – più giovane c) la sua altezza … tascabile d) il suo essere senatrice e) il suo essere donna, in generale, e innamorata in particolare. Va detto anche che questa sua onesta e accorata convinzione trovi indegno appoggio in tante social-idiozie che non meriterebbero di essere lette. Nemmeno da lei. Ma in fondo chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha scambiato una battaglia personale per una causa globale? Massimo rispetto per la Pezzopane, donna intelligente, politica impegnata, persona squisita, senatrice sempre presente – a dirla tutta, anche troppo. Magari ci piacerebbe semplicemente vederla ospite di salotti televisivi più alti, meno D’Urso e più Floris, meno tabloid e più quotidiani. Perché va bene che il personale è politico, ma mica siamo negli anni 70. Che sia dunque tutto un equivoco? Se il fatto che abbia un fidanzato, giovane, ex spogliarellista, con il cervello più o meno proporzionato ai tatuaggi, e che siano perdutamente innamorati, non disturbasse nessuno? Se fossimo così poco di retroguardia da considerarli fatti loro? Se avessimo tutti, finalmente, accantonato gli stereotipi che vedono le donne invidiose e gli uomini lubrichi? Se invece a disturbare fosse questa onnipresenza monotematica? Forse la senatrice Pezzopane se la canta, se la suona e scrive pure lo spartito dimenticando che una cosa è tenere nascosto un amore, un’altra propinarlo in tutte le fasce orarie.
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