Concentrare gli sforzi sul potenziamento, e in qualche caso su “ripristino e ammodernamento dell’infrastrutturazione del porto di Ortona, in una logica di intermodalità”. Così il presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, all’inaugurazione del corso sull’Economia del mare promosso dal Comune di Ortona in collaborazione con l’Istituto Nautico “Leone Acciaiuoli”. “Quando visitai per la prima volta il porto di Ortona rimasi colpito da una caratteristica non così scontata in altri porti italiani: un binario sulla banchina direttamente collegato con la ferrovia Adriatica. In passato questo binario è stato utilizzato dai treni Sangritana (proprietà della Regione) per trasportare sale scaricato dalle navi fino alle industrie di Bussi sul Tirino (Pescara), oggi quel servizio non è più effettuato per vari motivi, non ultimo la crisi che ha bloccato l’attività delle altre aziende del nucleo industriale di Ortona. Ritengo, invece, che quel semplice binario possa diventare il pilastro su cui creare nuove opportunità per il porto”. Di Pangrazio ha ricordato che a pochi chilometri da Ortona c’è “il distretto automotive più importante dell’Italia Centrale: la Val di Sangro, a sua volta attraversata da una linea ferroviaria (anche questa di proprietà Sangritana), che collega la zona industriale direttamente con la stazione di Ortona, quindi con il porto”. “Credo che nel giro di qualche anno sarà possibile trasportare qui i furgoni prodotti da Sevel, per spedirli via mare. E Ortona potrebbe diventare il terminal delle merci prodotte in Campania, penso alle auto che escono dalla Fiat di Pomigliano d’Arco. Altro progetto in cui la Regione ha un ruolo da protagonista. Tra Val di Sangro e Castel di Sangro esiste una vecchia linea ferroviaria, oggi non in esercizio, che sicuramente non può garantire standard di efficienza per il trasporto passeggeri. Discorso completamente diverso per le merci, invece. Con l’unificazione delle stazioni ferroviarie di Sangritana e Trenitalia a Castel di Sangro, ormai prossima, si creerà una linea ferroviaria diretta tra il porto di Ortona e il porto di Napoli, nel punto della nostra penisola in cui la distanza tra sponda adriatica e tirrenica, è più breve”. “Se a questo aggiungiamo il collegamento sulla linea Pescara-Roma con gli interporti e le zone industriali di Manoppello e Avezzano, ci rendiamo conto di quali potranno essere le potenzialità di questa rete. Certo – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – si tratta di un progetto con tempi non brevi, che necessita di ingenti risorse finanziarie, ma a mio parere rappresenta la grande scommessa dei prossimi anni, che permetterà il vero decollo, in un’ottica ecosostenibile, del porto di Ortona, che è sempre stato lo scalo di riferimento regionale”. L’ultimo Rapporto sull’economia del mare, presentato nel 2014, registra in Abruzzo 4647 imprese attive e un valore dell’intera filiera di 1,8 miliardi, però appena il 3% del totale delle aziende operanti in regione e pesano per il 2% sul totale dell’economia nazionale del comparto. “Ci sono, dunque ampi margini di crescita e come Consiglio regionale, nel limite delle nostre competenze, siamo pronti ad appoggiare qualunque tipo di iniziativa volta al potenziamento del porto di Ortona e del sistema portuale regionale, con particolare attenzione a quegli interventi di manutenzione necessari e ciclici, come il dragaggio dei fondali, che sono indispensabili per mantenere in efficienza il bacino”.
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