Se ne è parlato in un convegno organizzato ad Ortona dalla Regione Abruzzo, se ne parla a proposito dei problemi di Pescara: i due porti abruzzesi restano al centro dell’attenzione, soprattutto quando le rispettive problematiche si sovrappongono. E’ il caso dell’escavo dei fondali, necessario e finalmente prossimo tanto a Pescara quanto a Ortona. Che non ci possa essere futuro senza operazioni di dragaggio costanti e puntuali è risuonato forte e chiaro nel convegno di Ortona, dove comunque si è parlato anche di altri problemi connessi allo scalo portuale; per esempio l’esigenza delle banchine, da realizzare, che potrebbero essere “riempite” proprio con il materiale sabbioso risultante dal dragaggio. Ortona ribadisce che non vuole quello di Pescara, almeno non quello ancora da tirare fuori, ma potrebbe invece accogliere quello “vecchio” già sedimentato nella vasca di colmata, che una volta svuotata potrebbe essere riutilizzata per i “nuovi” fanghi estratti dal porto canale del capoluogo adriatico. Guardando alla questione porti più in generale, “Per parlare di futuro – dice il sottosegretario alla presidenza della regione Camillo D’Alessandro, presente al convegno di Ortona – dobbiamo passare dalle parole ai cantieri, ogni ulteriore ritardo danneggia fortemente la città già colpita dalla crisi economica ed occupazionale. Per tanto tempo in Regione ci sono state risorse abbondanti ma si è pensato a finanziare le sagre di paese piuttosto che le infrastrutture strategiche come il Porto di Ortona, né possiamo prendere lezioni da chi pur avendo avuto 66 mesi di tempo a disposizione non ha mosso un dito. Per troppo tempo il porto è stato vittima dei giochi della politica e di cattivi maestri. Va lanciato una sorta di tavolo permanentemente convocato con gli operatori portuali, i tecnici di ogni ordine e grado e gli amministratori pubblici in modo che ogni passo, una volta studiato, poi avrà garantita la successiva attuazione. Alla fine misureremo il numero delle imprese e degli occupati di oggi e quelli che di qui a qualche anno”. Intanto la stessa Regione è al lavoro per creare un’autorità portuale interregionale, con sede ad Ortona, che consenta di partecipare da protagonista alle strategie europee sull’intermodalità. Ne è convinto anche il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, che ha anche scritto una lettera in tal senso al ministro Lupi. “La regione – scrive Dalfy – vuole creare una piastra logistica dell’area adriatica centro-meridionale e in questo contesto far nascere una autorità portuale che si occupi della gestione. E’ urgente che – nella fase in cui si sta redigendo un apposito piano per la portualità e per la logistica – vada a inserirsi una piastra logistica che contenga al suo interno i porti di Ortona e Termoli, gli interporti e sistemi intermodali dell’area abruzzese e molisana.
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