Porti – Ortona non vuole i fanghi di Pescara

dottavio enzoA Pescara la situazione precipita e dalla prossima settimana torna la draga. Ma Ortona non fa salti di gioia all’idea di accogliere i fanghi altrui, sapendo di doverne presto escavare di propri, destinati alle vasche di colmata utili ad allargare le banchine, nel contesto del nuovo Piano Regolatore portuale. Il Comitato Porto, già riunitosi informalmente ieri, è di orientamento contrario allo stoccaggio dei fanghi di Pescara. Lo stesso Sindaco D’Ottavio al quotidiano “Il Centro” ha dichiarato “Siamo favorevoli alle colmate purché avvengano con le nostre sabbie”. Più in generale in città cresce la tensione sul destino e l’iter degli interventi da 9 milioni di euro per i quali il Comune, con il supporto della Regione, è chiamato ad una corsa contro il tempo. Dopo le denunce di Forza Italia sui ritardi e la perdita di parte di plafond di finanziamenti, il Sindaco resta fiducioso. “Se non basteranno i fondi pubblici” –ha ribadito D’Ottavio- “chiederemo sostegno ai privati pronti ad investire sul porto”.

Tra questi c’è potenzialmente anche la Walter Tosto, che domani conoscerà dalla commissione regionale VIA il responso sul megadeposito GPL, altra vicenda finita nel mirino di Forza Italia. Nodi cruciali per il futuro del porto ortonese, destinati a venire al pettine nel Consiglio comunale straordinario che il presidente Cocciola vuol convocare per il 18 febbraio. In contemporanea con l’escavazione dei primi fanghi da Pescara. Diretti verso dove?

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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