Porto canale: una barzelletta chiamata “dragaggio”.

Caro Direttore,
lungi da trovare una vera soluzione, la politica delle chiacchiera sta distruggendo un’economia.

Pescatori ormai rovinati, collegamenti con l’atra sponda dell’Adriatico da dimenticare, insabbiamento dei trabocchi sempre più vasto, inquinamento dell’acqua preoccupante in previsione della stagione balneare e chi più ne ha più ne metta.

In tempi normali e con amministrazioni pubbliche efficienti, questo dovrebbe essere solo il cartellone di una farsa teatrale, invece è la situazione reale di fiume e costa e della altrettanto reale rovina dell’economia ittica della Città di Pescara.

Prima eravamo sconcertati dalla mancanza di azione da parte della politica locale, oggi siamo indignati per la manifesta incapacità, a tutti i livelli, nel trovare sia una soluzione temporanea come l’immediato dragaggio del fiume, sia a pianificare un serio intervento sulla diga foranea, vera responsabile del disastro economico-ambientale di fiume e mare circostante ai moli.

La marineria è praticamente rovinata e a poco servono le misere ore di cassa integrazione concesse dagli organi locali. Sembra quasi che ci sia la volontà di mandare tutto all’aria e non semplice incompetenza politico-amministrativa. Il problema è serio e deve essere risolto prima che decine e decine di famiglie, lagate a vario titolo al mondo della pesca, perdano tutto. E’ una cosa inaccettabile, al limite del ridicolo adolescenziale, che le responsabilità, la politica, se le scarica a vicenda in una sorta di macabro balletto a danno della pesca.

Se gli amministratori locali non pongono rimedio al loro stallo, si porteranno sulla coscienza un peso non indifferente.

 Roberto Santuccione
Pescara Capoluogo d’Abruzzo

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