video » Porto, l’ultimatum della Marineria

DRAGAUn documento composto da 9 punti che può essere sintetizzato in un vero e proprio ultimatum da parte della marineria di Pescara, ostaggio del Governo – come ha detto stamane il presidente della Provincia Testa – incapace di gestire al meglio una struttura di sua competenza come quella del Porto di Pescara. L’ultimatum si rende necessario – ha ricordato stamane il rappresentante degli armatori Mimmo Grosso – dal fatto che il 30 aprile si esauriscono le risorse di sostegno alla categoria assicurate dalla Regione e che, quand’anche la Caripe dovesse garantire anche per i mesi di gennaio, febbraio e marzo, gli anticipi alla Cassa Integrazione, cosi come già fatto per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, non ci sarebbe altra alternativa possibile se non quella di tornare a mare. Sui nove punti interrogate tutte le istituzioni presenti stamattina alla Sala Tinozzi, dal presidente della Regione Chiodi, agli assessori Febbo e Masci, al presidente Testa per la Provincia a Lorenzo Sospiri per il Comune, oltre alla gradita presenza dei neo parlamentari Federica Chiavaroli del Pdl, Gianni Melilla del Sel ed Andrea Colletti del Movimento 5 Stelle. Con loro anche il comandante della Capitaneria Pozzolan. Assenti rappresentanti del Provveditorato, per mancata autorizzazione del Ministero, e della società Sidra, mercoledì prossimo nuovo incontro alla presenza, questa volta, del sottosegretario Improta personalmente invitato da Chiodi. In sintesi le nove richieste: Spese a carico delle Istituzioni per le operazioni di bunkeraggio dei rifornimenti, l’approvvigionamento idrico ed elettrico sulla banchina sud, la copertura assicurativa per la sicurezza a bordo e per garantire il trasporto del pescato dalla banchina commerciale al mercato ittico e relativa assicurazione del prodotto. Avvicinamento, con eventuale pontone, delle imbarcazioni all’altezza del POnte del Mare, chiarimenti sulle autorizzazioni e sull’utilizzo del macchinario di soil washing, per il lavaggio dei fanghi dragati, No al fermo biologico sia per ragioni economiche sia perche’ il canale si riempirebbe nuovamente di liquami, accesso ai tre milioni di euro del decreto sviluppo e garanzia di copertura finanziaria oltre il 30 aprile se per allora il porto non sarà ancora transitabile. Sui primi 4 punti la Regione ha assicurato disponibilità sempre che l’importo non sia proibitivo, per il fermo l’assessore Febbo ha detto che é stato già aperto un tavolo con Coldiretti per trovare una soluzione e sui tre milioni si recherà personalmente a Bruxelles giovedì prossimo. Sulla situazione in generale, invece, é intervenuto Chiodi che dopo aver parlato con Improta ha chiarito che sono due gli aspetti che bloccano le operazioni, le analisi dei fanghi già effettuate dall’Arta mentre la Sidra comunicherà l’esito non prima di lunedì se saranno discordanti sarà necvessario l’intervento di un ente terzo e sull’autorizzazione per l’utilizzo del Soil Washing bisogna aspettare, per legge, 45-60 giorni dopo la pubblicazione dell’atto. Ultimo intervento quello di Pozzolan che ha riportato le parole del Provveditore sicura che la tempistica del dragaggio, malgrado tutto, sarà rispettata ed ha aggiunto tra il consenso generale, mi rifiuto di credere che al 30 aprile questo Porto sia ancora chiuso. Ed è stato fissato per mercoledì 6 a Pescara, alle ore 16.00, nella sala Tinozzi della Provincia, l’incontro con il Sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Improta, sulle problematiche connesse al dragaggio del porto di Pescara. A darne notizia, questa mattina, sempre a Pescara, in Provincia, al termine una riunione con la marineria pescarese, è stato il presidente della Regione, Gianni Chiodi.


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