Porto Pescara: dragaggio, si riparte il 16 febbraio

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Porto-di-Pescara-1024x598Nella settimana del 16 febbraio comincerà il dragaggio del porto di Pescara, con il prelievo di 30 mila metri cubi di materiale inerte. La notizia è stata ufficializzata dal Provveditore alle Opere pubbliche, Roberto Linetti, nel corso dell’incontro promosso dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso. Quello odierno segue la riunione del 21 gennaio. “Fissiamo il timing sulle attività già inserite nel cronoprogramma – ha spiegato D’Alfonso – che prevedono sia opere di dragaggio e sia interventi strutturali, per neutralizzare le cause dell’insabbiamento del porto”. Il dragaggio richiederà tre mesi di tempo. Tempi realizzativi “brevissimi” sono pure previsti per la nascita di una piccola vasca di colmata nel porto di Ortona, capace di contenere 30 mila metri cubi. Contestualmente a Pescara si darà avvio alla seconda fase del dragaggio, pari a 30 mila metri cubi. Per quanto riguarda la progettazione dei lavori di una banchina all’altezza dell’allargamento della Madonnina (Porto di Pescara) con funzione di colmata, e la progettazione dell’opera difensiva consistente in una struttura soffolta (macro panello), sono attualmente in atto, sotto l’egida del Provveditorato alle Opere pubbliche, destinatario di uno stanziamento di circa 2 milioni di euro, modellazioni grafiche per verificare l’impatto dell’opera sulle cause che determinano l’insabbiamento del porto di Pescara. Una ulteriore vasca di colmata è previsto che venga realizzata ad Ortona, per una capacità di 450 mila metri cubi. Nel corso della riunione è stato anche valutato il ricorso alle procedure del “project financing” per verificare l’interesse di operatori economici sugli investimenti portuali relativi alle vasche di colmate. Sempre D’Alfonso ha annunciato la volontà di voler aggiungere ulteriori finanziamenti ai 3,5 milioni di euro di Fondi Fas già stanziati per le opere marittime. D’Alfonso ha poi ha lanciato l’idea di utilizzare l’attuale vasca di colmata di Pescara, prossima all’esaurimento, come una “terrazza sul mare”, valorizzandola in chiave turistica, dopo opportuni lavori di recupero. Gli ha anche dato un nome: “Luogo paradiso”. Si tratta di recuperare una superficie di circa 4 ettari da consegnare alla Citta’ e ai pescaresi, come ha spiegato il presidente, cosi’ come c’e’ la volonta’ di voler dare un “profilo estetico” al porto di Pescara, da rendere fruibile come ulteriore porzione attrezzata “godibile da tutti”.

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