video » Post sisma: le intercettazioni inchiodano il Sottufficiale

map cratere sismicoAd inchiodare Rocco Ragone, il 51enne di Mola di Bari, maresciallo dell’esercito italiano agli arresti domiciliari per l’accusa di corruzione, peculato, estorsione e falso, alcune telefonate intercettate dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Dalle trascrizioni emerge come il sottufficiale senza troppi giri di parole afferma: ” lo sanno tutti cosa voglio; il dieci per cento”. In un’altra telefonata afferma invece: “Mi ha detto Marescià, non ti preoccupare un po’ alla volta te li do. Non mi chiedere tanto, io quello che ti ho promesso ti do”. “Non possono farmi niente sono un Maresciallo”. Il sottufficiale del Genio che ha gestito, gli appalti dell’emergenza post terremoto 4 anni fa a L’aquila, ha coordinato la realizzazione di alcuni Moduli Abitativi Provvisori, peraltro risultati realizzati con materiale scadente ed in modo difforme dalle norme di Costruzione, nelle frazioni di Cansatessa, San Vittorino e Tempera.
Il Giudice del Tribunale dell’Aquila che ha firmato l’ordinanza restrittiva ha inoltre disposto il sequestro preventivo dei beni nella disponibilita’ dell’indagato, per circa 700 mila euro, risultati di valore sproporzionato rispetto alle fonti di reddito dichiarato. Nell’inchiesta sono coinvolte altre sei persone. Nei confronti di un imprenditore – al quale e’ stato contestato il reato di corruzione e di frode nelle pubbliche forniture – e’ stato prescritto l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Per gli altri cinque indagati, tutti imprenditori della provincia di L’Aquila, Teramo e Potenza, accusati di frode nelle pubbliche forniture, il gip ha disposto la sospensione dell’esercizio dell’attivita’ imprenditoriale. Le indagini, delegate al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila, si sono soffermate sull’attivita’ del principale indagato che avrebbe sfruttato la propria posizione nell’ambito della struttura appaltante per opere di somma urgenza realizzate a seguito del sisma del sei aprile 2009. Il Dipartimento della Protezione civile, senza entrare nel merito della vicenda che coinvolge Rocco Ragone e sulla quale sta lavorando la magistratura, precisa, in una nota, che “Ragone non e’ in servizio presso il Dipartimento, in quanto è un dipendente del Genio Militare, ed ha fatto parte della task force dell’Esercito cui era stata affidata la realizzazione di alcuni moduli abitativi provvisori”.


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