Poste: in Abruzzo chiudono 19 uffici (e 35 diventano a giorni alterni)

Bacio

poste-chiusoL’Aquila e Roseto sono le due città più colpite, ma i tagli sono diffusi a macchia di leopardo su tutto il territorio abruzzese. Pesante la “cura dimagrante” imposta da Poste Italiane su uffici e sportelli nella nostra regione. 19 gli uffici destinati alla chiusura totale, 35 quelli che avranno in sorte una riduzione d’orario.

Dal 13 aprile prossimo chiuderanno i battenti 7 uffici postali in Provincia di Teramo: le due frazioni rosetane di Cologna e Montepagano, Mutignano di Pineto, quelli di Faraone a S.Egidio, Treciminiere di Atri, le Rocche di Civitella del Tronto e Poggio Morello di S.Omero. Sono sei quelli destinati alla chiusura nell’aquilano: a partire dalle frazioni del capoluogo di Aragno, Assergi e Bazzano. Tagliate anche le poste di Cese di Avezzano e del Torrone a Sulmona. 4 gli uffici postali che scompariranno in Provincia di Chieti, a San Giacomo di Scerni, Altino, Guastameroli di Frisa e quello di “Chieti 5” nel capoluogo. Meno colpito il pescarese, dov’è toccato a Piccianello e a Roccafinadamo di Penne.

Per altri 35 uffici in tutta la regione è stata disposta l’apertura a giorni alterni. “Ma è la premessa dello smantellamento totale anche qui”, tuonano i sindacati e gli amministratori locali, che sottolineano l’impatto sociale dei disagi che ne conseguiranno, soprattutto nelle realtà dov’è più alta l’incidenza della popolazione anziana.

Ma l’azienda come giustifica questa nuova ondata di tagli? “In tutte queste località gli uffici saranno sostituiti dal Postino telematico“, si spiega. Nessuna ripercussione occupazionale, inoltre: i dipendenti verranno ricollocati negli uffici più vicini. La qualità del servizio, sostanzialmente, non cambierà.

Giustificazioni che non convincono il deputato di Sel Gianni Melilla, che ha già portato il caso in parlamento con una interrogazione. I chiarimenti del Governo sono attesi a stretto giro di… posta. E un’altra interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico è stata presentata dalla parlamentare vastese del PD, Maria Amato, che vuol sapere le ragioni che hanno indotto Poste Italiane ad avviare un piano che “rischia di tradursi in gravi disservizi per la nostra comunità”.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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