“Faremo di tutto per capire se c’è qualcosa che cova e, in quel caso, quali sono i responsabili di un episodio che é stato stigmatizzato dagli stessi miei concittadini e non rientra nella cultura di un paese che ha sempre favorito l’integrazione razziale”. Chiaro il discorso fatto stamani ad alunni di prima elementare di Pratola Peligna, e ai loro genitori, dal sindaco, Antonio De Crescentis, che ha accompagnato il dirigente dell’istituto comprensivo ‘Tedeschi’ nel suo giro di benvenuto ai bambini. “La nostra ottica è sempre stata quella di un’integrazione uniforme – ha aggiunto – in un piccolo comune dove su settemila residenti 600 hanno origini extracomunitarie”. Le proteste di numerosi genitori per tre classi di prime elementare formate, in un primo momento, solo da bambini nati in famiglie italiane, erano nate proprio dall’esigenza di un’integrazione il più uniforme possibile. “Noi non siamo un paese razzista: qui, da sempre, l’integrazione è stata favorita – ha detto la mamma di un’alunna -. Se ci sono pratolani che pensano che esistano famiglie di serie A e altre di serie B escano allo scoperto”.
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