Pescara- Premier Rama: “Italiani venite ad investire in Albania”

Edi RamaResta incantato, per qualche istante, ad ammirare la splendida tela della Figlia di Iorio che orna la sala della provincia di Pescara dove ad lo attenderlo c’erano le massime autorità politiche e militari abruzzesi. Una volta salutati tutti e rilasciate le interviste alla stampa, si accomoda tra il Governatore D’Alfonso e il Vice Presidente Giovanni Lolli e comincia a parlare dell’Abruzzo che ha imparato a conoscere e amare anche in questa due giorni. Un sabato mattina decisamente insolito per il Premier albanese Edi Rama, a Pescara da ieri: ” Questa è la regione verde dei parchi, la patria di Benedetto Croce, di D’Annunzio, di Rocky Marciano e …sì, mi sembra anche di Madonna no? – prende così la parola Rama suscitando il sorriso del pubblico. Sempre con fare ironico, un istante prima di entrare nel vivo di un intervento che verterà tutto e specificatamente sull’importanza della Macroregione Adriatico- Ionica, definita come “un progetto che vedrà l’Albania e l’Abruzzo vicine e protagoniste”, il Premier albanese aggiunge: “Mi onora davvero vedervi in tanti in un sabato mattina di primavera. Forse vent’anni fa pochi italiani avrebbero trascorso volentieri un giorno di relax con un albanese!”. Convinto che i due giorni trascorsi in Abruzzo dalle massime autorità albanesi sia “il primo prezioso passo compiuto nella direzione di una costruzione economica e culturale condivisa e illuminata”  il Presidente D’Alfonso. Si è quindi entrati nel vivo dell’incontro tornando a parlare della necessità di rendere facili e veloci gli scambi commerciali tra le due “regioni dell’Adriatico”.

“Tassazione per le imprese al 15 %, burocrazia a impatto zero che consente di aprire un’azienda in appena 24 ore ed un costo della manodopera molto basso. Sono questi alcuni degli elementi chiave che hanno consentito all’Albania di diventare, in poco tempo, un Paese notevolmente attrattivo per le aziende italiane – spiega Rama- e del resto basti pensare che vi si sono già trasferite ben 200 imprese del Belpaese e circa 20 mila italiani. “La presenza in Abruzzo del Premier albanese Edi Rama, oltre ad essere un’occasione irripetibile per rafforzare l’alleanza nell’ottica della costituenda Macroregione Adriatico – Jonica verso cui saranno convogliate risorse cospicue con cui rigenerare l’economia reale, è stata utile anche per far conoscere le opportunità di investimento, la legislazione e gli incentivi offerti dal Paese balcanico” – ha detto D’Alfonso mentre Rama ha sottolineato come “l’economia albanese offra interessanti prospettive alle imprese italiane soprattutto nel settore energetico, dove gli investimenti potrebbero toccare quota 3 miliardi di euro. Il nostro Paese è dotato di un enorme potenziale idroelettrico che è secondo in Europa solo alla Norvegia ed alla Svizzera”.
Nota di polemica quella a firma del consigliere regionale Mauro Febbo: “Finalmente abbiamo capito a caso serve la Macroregione Adriatica-Ionica e come faremo ad avere 100.000 posti di lavoro in più in questo quinquennio di Governo D’Alfonso: andando ad aprire aziende in Albania dove i nostri giovani troveranno occupazione poiché facilmente raggiungibile in aereo visto che dall’aeroporto d’Abruzzo finalmente sarà attivato il volo per Tirana fortemente voluto dal neo Presidente Mattoscio. Non credo che i nostri giovani andranno in aereo, beh almeno questo !!!, a lavorare in Albania a € 200 al mese ma sopratutto dove mi risulta ci siano condizioni di lavoro non certo degne di uno Stato occidentale e dove vi sono ancora poche garanzie e riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Smettiamola di dire bugie e ingannare gli abruzzesi, se e’ vero che il momento brutto e’ passato e che si intravvedono segnali se pur timidi di ripresa e pensiamo a favorire le noste aziende, a sostenere le nostre PMI, i nostri bravi e infaticabili agricoltori, il nostro sistema creditizio e ad offrire i nostro territorio ad investitori nazionali ed esteri, superando tutte quelle criticità che conosciamo e che si possono abbattere. Cerchiamo – Conclude Mauro Febbo – di definire in maniera positiva e urgente la nuova programmazione UE 2014/2020, uniche risorse vere e certe”

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