Minacce e finto ordigno sotto casa di Bonanni, arrestati tre abruzzesi

Fiume Pescara

bonanniSarebbe stato riconosciuto autore della telefonata anonima che il 21 marzo scorso – si è appreso – annunciava la presenza di un ordigno a Francavilla al Mare sotto l’abitazione usata occasionalmente dall’ex segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, ed è stato arrestato dalla squadra Mobile di Chieti. L’ordigno si rivelò poi finto.

Destinatario di una delle ordinanze di custodia cautelare della Procura distrettuale dell’Aquila, emesse dal Gip Francesco Romano Gargarella, è Davide Nunziato, di Francavilla al Mare, arrestato insieme alla moglie, Valeria Di Stefano, e Donato Colasante, di Guardiagrele. Nei confronti di Nunziato e Colasante le accuse sarebbero quelle di minaccia aggravata da finalità di eversione dell’ordine democratico, mentre la donna è accusata solo di falso, cessione di stupefacenti, e violazione della normativa in materia di armi. Nunziato risiede in prossimità dell’abitazione del sindacalista e nei pressi di uno stabilimento balneare di proprietà del padre, dove la Squadra Mobile di Chieti sta svolgendo delle perquisizioni. Per Nunziato e’ stata disposta la custodia cautelare in carcere, per la moglie i domiciliari. Colasante, invece, e’ gia’ detenuto da una decina di giorni per un presunto caso di estorsione nei confronti della madre.

Un’attezione ossessiva

Un’attenzione “ossessiva” nei confronti di Raffaele Bonanni, all’epoca segretario nazionale della Cisl: così viene definita l’attività dei tre arrestati per l’ordigno sotto casa del leader sindacalista a Francavilla al Mare. Le intercettazioni telefoniche ambientali hanno svelato, riferisce la Squadra Mobile di Chieti che ha eseguito l’ ordinanza di custodia cautelare “l’attenzione ossessiva di Davide Nunziato e della moglie Valeria Di Stefano (arrestata) nei confronti di Bonanni, del quale veniva attentamente studiata la presenza a Francavilla al Mare monitorando i movimenti della scorta a seguito del sindacalista”. Grazie alle microspie installate nell’auto di Nunziato è stato scoperto anche che lui e Donato Colasante, il terzo arrestato, in almeno un’occasione avevano ‘pattugliato’ le strade di Francavilla al Mare alla ricerca di persone di colore alle quali sparare con una pistola soft-air in modo indiscriminato per solo odio razziale. Inoltre gli inquirenti hanno monitorato l’attività sui social network, e in particolare su Facebook dove Nunziato ha in uso un profilo con il nome di Viktor Al Zarqawi. L’indagine ha permesso di scoprire anche altri reati commessi da Colasante che è stato arrestato anche per aver estorto denaro ai propri familiari e per aver indotto alla prostituzione una ragazza minorenne, evento sventato dall’intervento tempestivo della polizia. Nel corso di una perquisizione operata nel luglio scorso gli investigatori hanno sequestrato a Nunziato due pistole e un fucile oltre a numerose munizioni e avevano trovato nel pc di Colasante le istruzioni per costruire ordigni artigianali anche utilizzando napalm.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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