Due fascicoli a Campobasso, uno direttamente dal Consiglio Superiore della Magistratura. Sono dunque almeno tre le indagini avviate per fare luce sui risvolti ombrosi della sentenza di assoluzione per gli uomini Montedison al processo per la discarica dei veleni in Val Pescara. A queste si aggiunge anche l’indagine della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite dei rifiuti presieduta dal deputato del Pd Alessandro Bratti, già in programma prima dello scoop de “Il Fatto Quotidiano”, ed ora già pronta, per stessa ammissione dello stesso Bratti, a svolgere un ulteriore approfondimento. Dunque due i fascicoli sul tavolo della Procura di Campobasso, l’esposto presentato dal Forum H2o al quale si aggiungeranno, presumibilmente, anche esposti di altre associazioni ambientaliste, e da oggi anche il fascicolo che ha aperto il procuratore capo della Repubblica di Chieti Pietro Mennini che ha acquisito gli articoli apparsi su “Il Fatto Quotidiano” aprendo un’inchiesta per rivelazione di segreto d’ufficio contro le due giudici non togate, che al momento restano anonime. Per la verità le presunte pressioni si sarebbero consumate in una Pizzeria di Pescara, ma é un particolare di poco conto perchè la Procura del capoluogo adriatico non potrebbe indagare sul tribunale di Chieti, da qui la necessità di inviare tutto al distretto di competenza di Campobasso. Parallelamente l’attività d’indagine del Consiglio Superiore della Magistratura che tra il materiale a disposizione ha, soprattutto, una dettagliata relazione inviata per e mail dell’avvocato dello Stato Cristina Gerardis, sul quale contenuto, ovviamente, mantiene il più stretto riserbo, ma precisa che da tempo giravano voci tra i fori di Chieti e Pescara di una sentenza già scritta, ma a queste voci non aveva mai dato peso. Anche lei, però, era presente a quella cena degli avvocati di Parte Civile a Roma il 4 dicembre quando un personaggio, le cui generalità saranno rivelate solo ai magistrati inquirenti, disse che gli imputati sarebbero stati tutti quanti assolti. Intanto anche il Ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando avvierà approfondite verifiche, mentre dal Tribunale di Chieti si leva la protesta dei giudici che ieri si sarebbero incontrati in un vertice interno e per autotutelarsi da ulteriori attacchi sono già pronti a presentare una denuncia per diffamazione.