Via le ombre dalla sentenza dello scorso 19 dicembre sul processo per la discarica dei veleni in Val Pescara. Alla luce dello scoop de “Il Fatto Quotidiano” che, intervistando in forma anonima due giurati popolari, ha paventato presunte pressioni da parte del giudice, non solo é necessario, ma é soprattutto un dovere fare chiarezza. Tra i primi ad intervenire, ovviamente, il Csm che per voce del suo vice presidente Giovanni Legnini, ha annunciato un’indagine approfondita e mentre emergono altri particolari, sempre dagli articoli de “Il Fatto Quotidiano” in edicola oggi, in particolare riguardanti due cene, una del 4 dicembre al termine di una riunione del collegio di difesa a Roma, quando un personaggio non meglio identificato avrebbe rivelato che la sentenza di assoluzione era già stata scritta, ed un’altra del 16 dicembre, quando in una cena tra il giudice Romandini ed alcuni giurati popolari questi ultimi avrebbero espresso seri dubbi sulla mancanza di dolo, lo stesso Romandini, in una breve intervista su “Il Centro” si dice sconcertato e chiede che chi ha violato il segreto si assuma le responsabilità. D’altro canto diverse associazioni, come il Wwf, annunciano iniziative e proprio a stretto giro il Forum H2o ha inviato immediato esposto alla Procura di Campobasso e al Csm affinchè sulla vicenda si faccia la massima chiarezza: “Stiamo parlando di uno dei processi più importanti della storia di questa Regione – precisa Augusto De Sanctis del Forum – é un dovere spazzare via tutte le ombre, a noi solo questo interessa.”