Processo Di Santo: le motivazioni della sentenza

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RobertoDiSantoIn una ventina di pagine le motivazioni depositate ieri dal presidente del collegio Angelo Zaccagnini alla sentenza di condanna a 5 anni per Roberto Di Santo , il “bombarolo” di Roccamontepiano che nel gennaio del 2013 seminò il panico con una serie di attentati incendiari. “Di Santo ha sempre riconosciuto di aver compito quei gesti – spiega Zaccagnini – motivando le sue ragioni.” Suo scopo era quello, in sostanza, di attrarre l’attenzione del sistema giustizia in merito ad alcuni, a suo dire, torti nei suoi confronti. L’episodio ritenuto più grave quello davanti al Palazzo di Giustizia di Chieti dove Di Santo ha dato alle fiamme un automobile arrecando danni alle mura esterne del tribunale. Assolto, invece, per il primo episodio, quello dell’ordigno piazzato in una villetta bifamiliare a Villanova di Cepagatti, un episodio a scopo dimostrativo visto che l’ordigno era assolutamente innocuo. Massima consapevolezza, dunque, da parte dell’impiantista di Roccamontepiano, che ha non solo spiegato i suoi gesti in una serie di Dvd lasciati sui luoghi degli attentati,  uno dei quali, come ricorderete recapitato anche nella nostra redazione, ma ha anche confessato le sue responsabilità durante la fase dibattimentale.

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