È stata rinviata per la mancata notifica ad una delle parti la prima udienza del processo sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nella ricostruzione del post terremoto a L’Aquila.
Un processo che vede imputati con l’accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso l’imprenditore edile aquilano Stefano Biasini, Antonino Vincenzo Valenti 45enne residente a Reggio Calabria, Massimo Maria Valenti, originario di Reggio Calabria ma residente a L’Aquila e Francesco Ielo, 58 anni, anch’egli nato a Reggio Calabria e residente in provincia di Savona. Secondo l’accusa, i quattro, arrestati nell’ambito dell’inchiesta Lypas, che prende il nome da una delle ditte coinvolte, avrebbero contribuito al rafforzamento della cosca mafiosa dei Caridi-Zindato-Borghetto e sarebbero stati pronti a mettere le mani su oltre quindici appalti della ricostruzione privata del capoluogo. Nello specifico avrebbero fornito supporto logistico alla cosca e agito da intermediari per l’acquisto di parte del capitale sociale di una delle imprese interessate ai lavori post sisma utilizzando operai indicati dagli stessi affiliati alla cosca calabrese, attraverso imprese ad essa riconducibili. Le indagini avrebbero fatto emergere il forte interessamento della ‘ndrangheta ai lavori di ricostruzione dei privati per la cui esecuzione non sono previste gare pubbliche e certificazioni antimafia. Il processo riprenderà nel tribunale di Bazzano il prossimo 19 settembre.
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