Aveva capito tutto Pasquale Rigante, il padre di Domenico. Quei bastoni in tribunale potevano essere strumentali ad un’altra causa. Non solo a quella della violenza gratuita, ma ad una strategia più sottile: allontanare il processo da Pescara. I fatti gli hanno dato ragione 48 ore dopo: i legali dei Ciarelli, imputati per l’omicidio dell’ultrà del Pescara, hanno annunciato l’istanza di trasferimento del processo per “legittima suspicione”. La Cassazione dovrà decidere se ricorrono le condizioni di cui all’articolo 45 del Codice di Procedura Penale “le gravi situazioni locali tal da turbare lo svolgimento del processo”. Per gli avvocati Metta e Taormina non ci sono dubbi: gli insulti da loro ricevuti sono la dimostrazione di un clima non sereno. “Il ricorso -hanno dichiarato- verrà prodotto prima delle prossime udienze del 9 e 10 maggio”. Per le quali comunque, la sicurezza e l’incolumità di tutti sono stati già assicurati dal Questore, che ha annunciato un imponente dispositivo di prevenzione. E’ questo il punto su cui insisteranno i legali di parte civile, nell’opporsi alla richiesta e chiedere che il processo si celebri nella sua sede naturale: Pescara.
{avsplayer videoid=4513}
Sii il primo a commentare su "video » Processo Rigante: la difesa chiede di spostarlo"