Dal confine con Pescara per tutto il tratto rivierasco nel quartiere di Santa Filomena sventola la bandiera della Romania; segue poi un lungo e fitto percorso all’interno e dietro la Pineta dove domina, anche se ben nascosta, la folta rappresentativa nigeriana, nel tratto conclusivo fino ai grandi alberghi torna a sventolare la bandiera rumena, insieme a piccole delegazioni dalla Bulgaria, Ungheria e Repubblica Ceca, oltre a diversi Paesi dell’ex Unione Sovietica. Per non parlare dei numerosi appartamenti già sequestrati tra Via Orte, Via Lago di Bomba ed in pieno centro, zona Piazza Trisi, dove qui a sventolare c’era anche il nostro tricolore. E’ la Montesilvano on the “bitch” dove il termine in inglese non sta certo a significare  spiaggia, ma indica, anche in maniera un pò troppo dispregiativa, il mestiere più antico del mondo quello che, da queste parti, viene praticato da anni in estrema scioltezza, specie nel periodo estivo, sotto lo sguardo imbarazzato di residenti e soprattutto villeggianti. Non sono serviti a nulla, evidentemente, interventi decisi da parte delle Forze dell’Ordine, provvedimenti specifici da parte degli amministratori pubblici, come quello di multare perfino i clienti, al calar delle tenebre, tornano a cantare le cicale. Da qui la provocazione affidata ad un social network del sindaco Di Mattia: e se Montesilvano prendesse l’esempio di Zurigo? Box attrezzati per delocalizzare il fenomeno in aree specifiche lontano da occhi indiscreti e facilmente turbabili. I montesilvanesi sembrano apprezzare anche se qualcuno vorrebbe perfino riporre in soffitta l’anacronistica legge Merlin – a questo punto riapriamo le case chiuse – ci dice una commerciante – dove sta la differenza? In effetti quello che ci tocca vedere sul Lungomare da una certa ora in poi non é decoroso per una città che vive prevalentemente di turismo – ci confida un altro cittadino – ben vengano i box del sesso. L’idea piace anche ai più giovani, una coppia di fidanzatini sembra avere le idee molto chiare in proposito – siamo completamente d’accordo con il sindaco a patto che le “belle di notte” diano anche un contributo in termini di tasse. Sul tema interviene anche il consigliere comunale del Partito democratico Francesco Di Pasquale – Il nostro giovane sindaco é un europeista convinto ed ha una visuale molto ampia della gestione amministrativa, se in altre importanti città europee questo sistema é già stato sperimentato non vedo perchè non possiamo provarci anche noi.

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