I disabili a rischio assistenza, le strade da monitorare e liberare dalla neve, prevista nelle prossime 48 ore anche lungo la costa, in balia di possibili disservizi e mancati interventi: queste sono solo alcune delle emergenze che le 4 province abruzzesi rschiano di non poter più gestire a partire dal 1° gennaio. E’ una corsa contro il tempo anche nella nostra regione quella per il destino dei 720 lavoratori delle province il cui futuro è sempre più a rischio in seguito al taglio, azzeramento per la precisione, dei fondi che Roma ha cancellato interrompendo ogni trasferimento finanziario: enti provinciali che ora, poichè destinati a sparire dal panorama politico-amministrativo, davvero non sanno più come gestire lavoratori e servizi. La giunta regionale si è riunita intorno alla 10 a Pescara potendo “solo” deliberare un rinvio di ogni decisione sulla delicata vertenza pur rintracciando 800 mila euro da destinare subito ai Centri per l’impiego. “L’Abruzzo si sta muovendo esattamente come tutte le altre regioni italiane – ha spiegato Lolli ai Presidenti e ai sindacalisti presenti al tavolo pescarese in rappresentenza dei lavoratori – non potendo certo al 29 di dicembre e con le casse già in affanno per i bilanci regionali assorbire tanta forza lavoro. E’ tuttavia impensabile destinare con facilità alle province i soldi necessari per andare avanti, almeno per il primo mese del nuovo anno, pur di scongiurare la totale paralisi di servizi essenziali e prioritari come, appunto, quello destinato ai disabili e alla manutenzione delle strade”. Dopo la protesta di martedì scorso all’Emiciclo, dunque, questa mattina due tavoli: il primo squisitamente tecnico proprio mentre al quinto piano la giunta deliberava e decideva come muoversi. Subito dopo un tavolo politico presieduto da Giovanni Lolli a cui è spettato il delicato compito di spiegare ai presidenti presenti quanto la strada sia ancora tutta in salita e di difficile immediata soluzione. Si è, poi, tornati a parlare della possibilità di attingere al Fondo Sociale europeo: occorrono 8 milioni di euro e occorrono subito.
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