Provincia Chieti- Cisl Fp: “Che fine faranno i lavoratori ?”

Il-Palazzo-della-Prefettura-di-Chieti“La Provincia di Chieti? Non solo sembra soffrire di evidenti amnesie, ma continua ad agire in palese violazione di quanto previsto dalla Legge n.56 del 2014 (Legge Delrio), che obbliga le province a fotografare la situazione organizzativa e funzionale dell’Ente alla data del 4 aprile 2014 con ciò che questo rischia di comportare per il futuro  dei lavoratori a tempo determinato”. Una denuncia, questa, che ha la firma dei segretari Fp della Cisl, Martelli e Traniello:” Attraverso decreti presidenziali – spiegano in una nota – la provincia di Chieti continua a modificare, pretestuosamente e in maniera irragionevole il funzionigramma e l’assetto organizzativo dell’Ente, spostando personale e dirigenti da funzioni ad altre. Un ulteriore spregio alla norma citata e alle indicazioni venute fuori dall’Osservatorio regionale”. Unica via d’uscita secondo la Cisl-Fp è un atto del presidente che sani l’anomalia dei lavoratori a tempo determinato al fine di ripristinare il modello organizzativo vigente alla data del 4 aprile 2014, in modo da evitare che, nel trasferimento di funzioni e di attribuzioni di incarichi dirigenziali nelle more del trasferimento delle stesse ad altri Enti, regione o comuni, i lavoratori interessati possano essere fortemente penalizzati se non addirittura eslcusi dal ricollocamento regionale”. Martelli e Traniello spiegano, inoltre, che la Cisl-Fp AbruzzoMolise, non intende restare a guardare e che, anzi, “in assenza di provvedimenti finalizzati a ripristinare, in maniera chiara, decisa e tempestiva, le condizioni di legalita’ di tutti i lavoratori (a tempo determinato e indeterminato) dell’Ente  interessera’ della vertenza la Regione Abruzzo e l’Osservatorio regionale. Piccolo, prezioso passo indietro per comprendere cosa è accaduto:  il Consiglio provinciale, con delibera del 18 dicembre 2014, stabiliva la proroga di tutti i contratti dei lavoratori a tempo determinato. Ebbene, questo provvedimento di proroga, il 22 dicembre, a distanza di soli 4 giorni, e’ stato revocato con delibera, sempre dello stesso Consiglio provinciale. Una vicenda singolare e peculiare della Provincia Teatina – conclude il sindacato – giacche’ le altre tre Amministrazioni provinciali abruzzesi non hanno assunto quest’atteggiamento di chiusura e di rigidita’ verso la possibilita’ di proroga dei lavoratori a tempo determinato. Questa contraddittorieta’ nelle decisioni ha creato notevoli disagi sia all’organizzazione dei servizi dei centri per l’impiego che un danno palese agli stessi lavoratori.

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