Pugile gambizzato: l’indagato non risponde davanti al Gip

Tribunale Pescara copiaSi è avvalso della facoltà di non rispondere Luigi Di Pietrantonio, 47 anni, l’uomo accusato di aver gambizzato e pestato il pugile Emanuel Zanuel, domenica scorsa, in via Lago di Capestrano a Pescara. I figli Deny, 29 anni e Luca, 22 anni, hanno affermato davanti al gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, di trovarsi altrove nel momento dell’agguato: nello specifico hanno raccontato di trovarsi a casa della madre, ovvero l’ex moglie di Luigi Di Pietrantonio.
Luigi Di Pietrantonio è sospettato di essere l’uomo che ha esploso i tre colpi di pistola che hanno raggiunto il pugile alla gamba ed è accusato di tentato omicidio e lesioni, insieme ai due figli, ai nipoti Valerio e Diego Di Lazzaro e a Walter Natali, tutti sottoposti a provvedimenti di custodia cautelare. L’interrogatorio dei tre Di Pietrantono, assistiti dal legale Paolo Marino, è durato 35 minuti e all’esterno dell’aula erano presenti circa 30 persone, tra parenti e amici degli accusati. È attualmente in corso di svolgimento l’interrogatorio di Valerio e Diego Di Lazzaro.
Hanno respinto ogni addebito Valerio Di Lazzaro, 20 anni e Diego Di Lazzaro, 25 anni, accusati di aver fatto parte del commando che domenica scorsa ha gambizzato e pestato il pugile Emanuel Zanuel. I due fratelli, assistiti dall’avvocato Roberto Serino, hanno raccontato al gip Nicola Colantonio di essere arrivati sul luogo dell’aggressione solo dopo che l’agguato era già stato portato a termine. Diego Di Lazzaro ha affermato che, nel momento in cui si è consumato il delitto, si trovava nella propria abitazione a Sambuceto (Chieti). Successivamente sarebbe stato raggiunto dal fratello, insieme al quale si sarebbe recato in via Lago di Capestrano, dove i due fratelli sarebbero giunti quando l’aggressione era già avvenuta. Valerio Di Lazzaro ha fornito la stessa versione resa dal fratello. L’interrogatorio è durato 25 minuti.

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